La deflazione prosegue ma la spesa costa di più

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Non si ferma il crollo dei prezzi e l’Italia per il settimo mese consecutivo si trova in deflazione. conferma che riguarda il mese di novembre viene dall’Istat che però mette in luce che il fenomeno non riguarda tutti i comparti: il paniere dei beni maggiormente consumati dalle famiglie, il cosiddetto “carrello della spesa”, resta in crescita. Nel dettaglio secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi al consumo registra un -0,1 su base mensile e -0,2 su base annua (dal -0,3 di ottobre). Alla base della caduta, osserva l’Istat c’è in particolare l’andamento dei prezzi per il settore energia, calati a novembre dell’ 8,7 Nel complesso però la flessione è meno marcata rispetto a quella di ottobre per effetto dell’accelerazione dei prezzi del settore alimentare e di quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Ed è proprio il carrello della spesa a muoversi in controtendenza con i prezzi a 1,5 a novembre rispetto al +1,2 del mese precedente. Su questo andamento si scatenano le critiche del Codacons. «Siamo di nuovo in presenza di speculazioni legate ai lockdown parziali registrati a novembre – spiega il presidente Carlo Rienzi – Gli alimentari fanno segnare incrementi dei listini fino al +8,7 per la verdura e +5,5 per la frutta fresca. questo si traduce in un aggravio di spesa annuo pari a 150 euro per una famiglia con due figli, di cui 135 euro solo per i rincari degli alimentari». Preoccupata anche Coldiretti: «Siamo di fronte paradosso che mentre i prezzi della spesa al dettaglio aumentano, quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano».