La relazione annuale dell’Inail traccia un quadro preoccupante per ciò che riguarda gli infortuni sul lavoro

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Troppe ancora le vite spezzate sui luoghi di lavoro

Non mi stancherò mai di ripeterlo: abbiamo una buona legge che va applicata nella sua interezza, attraverso il potenziamento concreto dei controlli e la formazione permanente dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Il miglior punto di partenza per lavorare ad un pieno abbattimento del tasso di mortalità sui luoghi di lavoro e il coinvolgimento a tappeto dei datori di lavoro.
Che in questo percorso di legalità devono – e molti già lo sono – essere alleati del lavoro regolare e sicuro, anche per stanare e marginalizzate chi, invece, mira a speculare sulla pelle dei lavoratori producendo sfruttamento e concorrenza sleale.
Dall’edilizia all’agricoltura, dalle fabbriche alle botteghe va profuso ogni sforzo per potenziare la filiera del lavoro regolare.
Una filiera che deve avere come obiettivo l’emergere senza tentennamenti di quelle situazioni in cui ogni diritto dei lavoratori è negato, dando la possibilità alle persone più esposte – penso ai tanti migranti invisibili nel nostro Paese – di poter liberarsi dal lavoro nero, dallo sfruttamento, svolgendo ognuno la propria occupazione in sicurezza e con condizioni dignitose.