La scelta

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È difficile agire bene, perché a molti di noi capitano eventi inaspettati che non ci permettono di rispettare le spese e i tempi previsti, e tutto il lavoro ne risente.

Ma è difficile agire bene anche perché spesso siamo chiamati a prendere delle decisioni che possono alla fine determinare la riuscita o non riuscita dei nostri intenti.

Il professor Honsell, all’epoca rettore dell’Università di Udine, aveva scritto il libro “L’algoritmo del parcheggio” per chiarire quanto sia difficile scegliere il punto migliore per lasciare la nostra automobile: una volta trovato un posto, occorre valutare il giorno della settimana, l’ora, le condizioni climatiche, per stabilire che difficilmente ci saranno altri posti più vicini alla nostra meta, e parcheggiare dove ci troviamo. E dobbiamo fare alla svelta, prima che qualcuno ci soffi il posto.

Anche in questo ultimo periodo ci sono state scelte che hanno costretto i nostri governanti a diventare anche forse impopolari, per un bene comune futuro. Vorrei commentare con i miei lettori una scelta che si trovano a fare i concorrenti de “L’Eredità” ogni sera, e che non condivido, ma non so se ho ragione o no.

Ad un certo punto della puntata ad uno dei concorrenti capita di dover scegliere se la domanda avrà due, tre o quattro opzioni per la risposta. A seconda della scelta, il valore della vincita sarà di 20, 40 o 60 mila euro; nel caso di risposta sbagliata, la cifra in palio va divisa fra i due avversari.

Il meccanismo del gioco è tale che alla fine capita molto spesso che il gruzzolo totale passi di mano in mano, per cui alla fine il vincitore di puntata si può trovare a giocare anche per 250.000 euro. Proprio lo scorso giovedì 27 maggio, il concorrente al quale è capitata la scelta, ha preso la domanda da 60.000 euro, l’ha sbagliata, e poi, proprio per il meccanismo del gioco, quando è risultato vincitore di puntata, ha giocato alla “Ghigliottina” per 250.000 euro, poiché anche i soldi precedentemente persi e passati agli avversari, gli sono tornati in mano.

E allora, perché nelle puntate successive lo stesso concorrente, trovandosi nella medesima situazione, ha scelto le domande con punteggi inferiori, non permettendo al montepremi di raggiungere il valore massimo? Forse ci sono altre cose che non colgo da casa, ma penso non sia stata la scelta migliore. E voi, cosa ne pensate?

Giorgio Dendi