Ladispoli, task force contro gli evasori

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Scatta la caccia agli evasori fiscali a Ladispoli

Con l’allentamento delle misure restrittive il Comune ha deciso di dare un giro di vite contro quei contribuenti che se ne infischiano di pagare le tasse e hanno aperto una voragine nei conti pubblici. Ammonterebbe ad oltre tre milioni di euro il buco in bilancio provocato dall’omesso versamento di imposte negli ultimi anni, malcostume che si sarebbe accentuato con la pandemia da parte di molti furbetti delle tasse.

Prima del lockdown l’amministrazione aveva avviato le manovre di recupero delle somme non versate, ma varie cartelle erano tornate indietro. Ora è scattata la riscossione coattiva delle tasse mai, o parzialmente, pagate, soprattutto in settori vitali per la stabilità dei conti dell’ente di piazza Falcone.

L’AMMANCO L’importo è molto elevato a conferma che ci sono cittadini che da anni fingono di non ricevere cartelle esattoriali. Ladispoli l’evasione più diffusa riguarda l’Imu dove mancano all’appello 2 milioni e 300 mila euro. Buco di 380 mila euro per la Tasi, di 104 mila euro per la Tari, pioggia poi altre imposte minori come Tosap, Tarig ed altre.

Con l’approvazione delle determina di recupero coatto delle imposte inevase, la pratica è ora passato al Servizio finanziario del Comune che avvierà le procedure di legge. probabile che entro l’estate i contribuenti infedeli si vedano consegnare le cartelle esattoriali, in caso di ulteriori omissioni la pratica andrà a ruolo ed alle loro porte busserà l’ufficiale giudiziario. Discorso a parte a Ladispoli riguarda il pagamento del servizio di refezione ed il trasporto scolastico. Appena insediata nel 2017, l’attuale Giunta scoprì un buco di oltre 800 mila euro nelle casse municipali aperto proprio dal mancato pagamento della mensa. Prima dello scoppio della pandemia il Comune aveva coattivamente recuperato quasi mezzo milione di euro da un migliaio di utenti, accorsi a mettersi in regola prima di subire pignoramenti.

La decisione del Comune di individuare e sanzionare chi non vuole pagare le tasse, danneggiando nel contempo i contribuenti diligenti di Ladispoli, ha ottenuto il plauso delle associazioni dei consumatori. «Dopo il blocco per l’emergenza sanitaria – afferma il coordinatore del Codacons del litorale, Angelo Bernabei – è giusto che riprenda la riscossione coatta delle imposte che da troppo tempo ci sono cittadini che non pagano. Non siamo per gli atti di forza ma è palese che Ladispoli non possa più tollerare l’evasione fiscale che impedisce investimenti massicci nel settore delle opere pubbliche e dell’assistenza sociale.

Siamo certi che la macchina amministrativa saprà scindere le situazioni di effettivo disagio economico da quelle di persone che hanno situazioni stabili ma se ne infischiano delle imposte. Il Codacons è a disposizione del Comune per collaborare in questo importante progetto di recupero del denaro pubblico”