Le Copertine di Binaria #16 FACT CHECKING LA STORIA ALLA PROVA DEI FATTI

0
48

Rimettere al centro del dibattito pubblico la conoscenza storica, i fatti come risultano da un serio confronto storiografico, fuori dai convegni e dai seminari: è questo il senso di un’operazione editoriale che ha l’obiettivo di fare buona divulgazione, che è sempre educazione alla complessità. Confronto che ha impegnato a lungo storici, di orientamenti e sensibilità diverse, perché se possiamo parlare di metodo scientifico non dobbiamo dimenticare che gli storici sono persone in carne ed ossa.

Questo in un momento storico in cui, limitando il campo alle dichiarazioni in buona fede, oltre ad una diffusa ignoranza, assistiamo ad un progressivo indebolimento della capacità di argomentare, se non proprio a manifestazioni di insofferenza rispetto a certe lungaggini e alle fatiche che le sono proprie. Carlo Greppi (curatore della collana Fact checking, Laterza), Chiara Colombini ed Eric Gobetti, oltre ad essere gli autori dei primi tre libri usciti, si sono resi protagonisti di una intensa attività di animazione culturale attraverso presentazioni e dibattiti che sembrano nascere da un moto di ribellione.

Scrivono infatti “Siamo partiti da un’amara consapevolezza: viviamo in un’epoca in cui imperversa la “dittatura del presente”, in cui il passato è imbalsamato ed è un semplice guardiano dell’esistente. Così, nello spazio pubblico e nel senso comune, il ricorso alla storia serve troppo spesso per legittimare l’ordine del discorso dominante. Si tratta però di una storia addomesticata, sclerotizzata e a-problematica, in cui abbondano le rimozioni, le distorsioni e gli stereotipi”. Far circolare questi libri significa rimettere in circolo bibliografie, tanti altri libri, quindi, che aspettano di essere rispolverati per ulteriori approfondimenti una volta fatta chiarezza sui termini delle questioni più rilevanti. Si ha l’impressione che questi storici militanti (vi ricordate i tre evangelisti usciti dalla penna della Vargas?) si occupino in egual misura del passato e del futuro e in questo, fuor di retorica, ci sembra contribuiscano a rendere la storia e la memoria un po’ più vive.