Letta: “Democrazia deliberativa contro derive autoritarie”

0
56

“Una lotteria per la scelta dei parlamentari è una opzione irricevibile”, ma è necessario “affrontare la questione della rigenerazione della democrazia in
Occidente. Esprimersi attraverso il voto, a distanza di anni tra una tornata e l’altra, non basta più a far sentire le persone parte attiva di una comunità”. Lo scrive l’ex premier Enrico Letta in una lettera al Corriere della Sera in cui invita l’Italia a prepararsi alla democrazia deliberativa, possibile argine a derive autoritarie.

“Negli ultimi anni moltissime sono state le sperimentazioni, ovunque in Occidente, di modelli di coinvolgimento fondati sulla chiamata di cittadini estratti a sorte per deliberare su singole questioni da portare poi all’attenzione del legislatore. Il punto è che il sorteggio è solo un aspetto del ben più complesso
tema della democrazia deliberativa. E la democrazia deliberativa – sottolinea Letta – non è sostitutiva di quella parlamentare. È, semmai, complementare”.

“Queste evoluzioni sono cruciali soprattutto per la Ue, che soffre più degli Stati membri della crisi di affezione e legittimità democratica. Per questo motivo è stata lanciata la Conferenza sul Futuro dell’Europa, una grande assise in cui proprio le istituzioni Ue e gli Stati membri discuteranno del futuro delle democrazia con giovani e società civile””, spiega Letta.

“Forme di democrazia deliberativa saranno al centro di questo percorso”, che durerà due anni.

“L’Italia deve prepararsi, senza perdere tempo a dividersi tra ultrà pro o contro le sortite di Grillo. Perché la democrazia deliberativa non è contro o a sostituzione del Parlamento. Piuttosto, se ben praticata, insieme ai necessari interventi che riportino ai cittadini la scelta dei suoi componenti, ricostruendo il circuito della rappresentanza, può rafforzarlo, stimolandolo a lavorare meglio e con più efficienza. Se si perde anche questa occasione – avverte Letta –
il rischio è la deriva strisciante e silenziosa verso forme più o meno marcate di autoritarismo”.