Libia, al-Sisi: cessate il fuoco da lunedì, ok di Haftar

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Fortemente indebolito sul campo di battaglia, il generale della Cirenaica, Khalifa Haftar, tenta la carta della diplomazia per uscire dalla crisi libica che lo vede impantanato in una battaglia – al momento persa – per prendere il controllo della capitale Tripoli, in mano al Governo di accordo nazionale riconosciuto dall’Onu e foraggiato militarmente dalla Turchia. Dal Cairo, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha presentato – con la partecipazione e il benestare di Haftar – un’iniziativa di dialogo per la Libia che prevede il cessate il fuoco da lunedì e la richiesta di ritiro di tutti i mercenari stranieri dal territorio libico da parte dei due schieramenti. E’ noto che Tripoli si affidi a turchi e siriani mentre Haftar ha trovato il sostegno di russi e sudanesi con l’appoggio esterno di Emirati ed Egitto. In una dichiarazione pubblica trasmessa dalla televisione egiziana, al Sisi ha proposto il cessate il fuoco dalle 6 di lunedì. Il capo di Stato egiziano, uno dei principali alleati di Haftar, ha inoltre indicato che i mercenari di entrambe le parti devono ritirarsi e che le milizie devono essere smantellate e le loro armi consegnate. La proposta arriva dopo che il Governo di accordo nazionale (Gna) ha riconquistato la città strategica di Tarhuna, riportando il Paese alla distribuzione territoriale prima dell’inizio dell’offensiva sulla capitale che Haftar aveva lanciato ad aprile 2019. La soluzione al conflitto in Libia passa attraverso “un’iniziativa intra-libica” senza interferenze da parte di attori stranieri, ha affermato al-Sisi. Il generale della Cirenaica ha sostenuto l’iniziativa egiziana nel tentativo di “garantire la sovranità della Libia, porre fine ai gruppi terroristici e invitare al dialogo con la partecipazione di leader tribali, giovani, Ong e gruppi di donne per creare un nuovo consiglio presidenziale e un governo di unità nazionale che dovrà essere ratificato dal Parlamento”. “Sono obiettivi chiari e globali in armonia con l’iniziativa egiziana, auspichiamo che ottengano il sostegno internazionale per garantirne il successo e che la Libia raggiunga un approdo sicuro”, ha affermato Haftar. Il nemico numero uno per il generale restano “gli invasori turchi” il cui intervento, secondo lui, “”mira ad aumentare la polarizzazione interna fornendo al governo dell’Accordo Nazionale, che non è costituzionale, armi e mercenari”.