L’implosione del Movimento

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I portavoce ribelli che non hanno votato la fiducia all’ammucchiata sono davvero tanti se si considera la precedente votazione su Rousseau. Molti altri portavoce si son tappati il naso in nome delle regole ma qui siamo ben oltre alla bega burocratica. Siamo ad un’implosione politica bella e buona che è ancora più evidente nella rivolta della base. Un’implosione frutto del critico passaggio politico ed aggravata dalla pessima gestione da parte dei dirigenti del Movimento. Errori madornali e una sorprendente freddezza e frettolosità nel gestire la situazione. Con perfino espulsioni fulminee e sommarie tra cui spicca quella del presidente dell’Antimafia Morra che il destino malevolo fa coincidere con l’alleanza a Forza Italia. Come se i dirigenti del Movimento o non avessero capito la gravità della situazione oppure la ignorassero volutamente convinti che finirà tutto come al solito. E cioè con loro saldamente alla guida del Movimento e il dissenso interno dissolto nell’ombra. Tutto fa pensare che questa volta non finirà affatto così. La situazione è molto più grave. Questo non è malpancismo, questa è un’implosione e dalle ragioni molto solide. Allearsi con Berlusconi e sottomettersi a Draghi è una questione che intacca la storia, i valori e la sensibilità di tutti coloro che hanno creduto nel Movimento 5 Stelle. Una questione di coscienza più ancora che politica. E quindi più profonda e derimente. Il Movimento ha cooperato con Lega e Pd che sono due pilastri della vecchia partitocrazia e ne riflettono tutte le storture, ma Berlusconi e Draghi vanno ben oltre. Rappresentano cioè la ragione per cui è nato il Movimento. Rappresentano quello contro cui il Movimento ha sempre combattuto promettendo che non ci sarebbe mai sceso a patti. La deriva morale incarnata da Berlusconi, la deriva neoliberista incarnata da Draghi. Aver volutamente o meno ignorato questa questione di coscienza è l’errore madornale dei dirigenti. E il contesto in cui hanno commesso tale errore peggiora ulteriormente il quadro. La collaborazione con Lega e Pd era chiaramente finalizzata a realizzare delle bandiere precise come infatti è successo. L’abbraccio con Berlusconi e Draghi non dà invece nessuna garanzia né di realizzare nuove bandiere né di difendere quelle già realizzate e questo perché il Movimento è uscito umiliato dalle consultazioni. E ancora. Per giustificare l’abbraccio a Berlusconi e Draghi i dirigenti del Movimento sbandierano la retorica dell’emergenza e dell’unità ma poi vanno al governo con chi ha sciacallato per mesi e con chi ha fatto cadere Conte in piena pandemia. Personaggi che se ne sono sempre fregati dell’emergenza e dell’unità e che han già iniziato a far di nuovo cagnara. Il Movimento poteva benissimo continuare a mantenere un comportamento responsabile e costruttivo senza bisogno di tornare tra le braccia dei suoi aguzzini. Eppure i dirigenti han tirato freddamente e frettolosamente dritto. Un errore madornale perchè questa volta non è malpancismo ma un’implosione bella e buona e dalle ragioni solide. La buona notizia è che la base del Movimento si conferma ancora viva e vegeta rispetto ai mortori degli altri partiti. Del resto per farne una questione di coscienza devi averne una. Non resta che attendere i frutti dell’implosione. Alcuni potrebbero incaponirsi e cercare di cambiare il Movimento da dentro magari sperando nel limite del secondo mandato sempre che reggerà. Altri potrebbero invece prendere nuove strade come ha fatto Di Battista che parla di opposizione da costruire. Di certo una opposizione all’ammucchiata farebbe solo bene alla nostra democrazia e avrebbe sacrosante ragioni politiche. Avrebbe poi un enorme potenziale e darebbe una speranza a tutti coloro che hanno creduto nel Movimento ma che non accettando l’abbraccio a Berlusconi e Draghi oggi si ritrovano senza una voce.

Tommaso Merlo