L’ipocrisia è un vecchio male della politica, uno di quelli più radicati e insopportabili

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E non c’è niente di più ipocrita del fare due pesi e due misure utilizzando il moralismo come leva politica. Rimprovero questo al leader politico Matteo Salvini.

La cronaca di questi giorni, peraltro, non fa che rafforzare l’idea che non si dovrebbe mai applicare agli altri un metro di giudizio che non si è disposti a veder applicato a se stessi o ai propri amici e compagni di partito. La comunicazione politica, ignorando questo principio, si è trasformata negli ultimi anni in propaganda, spesso, verbalmente violenta e nei casi più eclatanti in strumento di discredito delle istituzioni e di incitazione all’odio. Questo abbruttimento è responsabilità di alcuni partiti, ma anche di alcuni professionisti che ne sono stati il braccio operativo.
La “BESTIA” è stata un esempio tra i più vergognosi di questa tendenza e spero che la sua funzione si esaurisca qui, con le dimissioni del suo ideatore. Come spero che gli accadimenti di queste ore – che non ho commentato con riferimento all’uomo e all’indagato, conservando appunto una totale distanza da certi modi di fare politica – servano ad insegnare anche a chi ha finanziato e utilizzato quella bestia contro gli avversari politici o, peggio, contro cittadini impossibilitati a difendersi, quanto pericolosa e odiosa sia la macchina del fango.
Fare politica in un altro modo è non solo possibile, ma doveroso.
Confido che l’abbia capito anche Salvini.

Anna Ascani