M5S: «La Sicilia seppellita sotto un milione di metri cubi d’amianto

0
87

Dall’audizione convocata dai deputati regionali siciliani del Movimento 5 Stelle sullo allo stato d’attuazione della legge regionale dell’ottobre del 2014 e sulla definizione del piano regionale dell’amianto è emerso che «1 milione di metri cubi di amianto è disseminato in Sicilia ma di questi solo il 2% all’anno riesce ad essere smaltito. Su 390 comuni, solo 21 hanno presentato il piano comunale per il censimento e la mappatura dell’amianto. Un centinaio lo stanno ancora redigendo ma la maggior parte dei comuni siciliani non ha nemmeno iniziato. Sono numeri impietosi che mostrano come l’attuazione della legge regionale sull’amianto sia ancora in alto mare». All’audizione tenuta in commissione ambiente all’Assemblea regionale siciliana, erano presenti Antonio Patella, dirigente Servizio S.6. Ufficio amianto, e i deputati regionali M5S Valentina Palmeri, Stefania Campo e Nuccio Di Paola che hanno evidenziato che «A distanza di 5 anni dalla legge regionale 10/2014 in Sicilia non abbiamo ancora un piano regionale per l’amianto, non abbiamo discariche autorizzate per lo smaltimento, non ci sono i 20 milioni previsti dalla legge. Peraltro abbiamo avuto indicazione di dover chiarire questi aspetti con il Dipartimento di economia. All’inizio dell’anno scolastico 330 scuole in Sicilia sono a rischio amianto. Solo qualche giorno fa il Piemonte ha stanziato circa 2 milioni di euro per la bonifica di edifici comunali, interventi che qui in Sicilia sembrano fantascienza. In ogni caso, dal momento in cui sarà approvato il piano regionale amianto la tempistica della legge avrà un termine improrogabile e inizieranno a scattare le sanzioni e i tagli ai contributi, rispettivamente, per i cittadini che non faranno autodenuncia entro 90 giorni dall’approvazione del piano e per i comuni che non presenteranno il piano comunale per la rimozione dell’amianto negli edifici pubblici entro 120 giorni. Serve inoltre che la Regione individui al più presto il luogo dello stoccaggio. Faremo ulteriori audizioni in commissione ambiente all’Ars – concludono i deputati – per valutare questi aspetti».

Un’altra deputata regionale siciliana pentastellata, Gianina Ciancio, è intervenuta sulla procedura di risanamento della cava di Monte Calvario a Biancavilla, in provincia di Catania, e ha denunciato: «Biancavilla è ancora contaminata dall’amianto e la bonifica è ancora ferma. Tutti aspettano che la Regione compia i propri atti, ma dal governo Musumeci solo ritardi e nessuna risposta».

L’esponente regionale pentastellata ricorda che nel sito di Biancavilla «si estraevano i materiali usati per tutte le costruzioni locali e che contenevano la fluoroedenite, una particolare tipologia di amianto causa delle decine di morti per mesotelioma pleurico. Per Monte Calvario il ministero dell’Ambiente nel 2015 aveva previsto uno stanziamento di 12 milioni di euro per la realizzazione di un Parco urbano, dopo opportuno ripristino ambientale della zona. Il Governo nazionale nel 2017 annunciava lo sblocco dei fondi, e addirittura aggiungeva per gli anni futuri una provvista di ulteriori 6 milioni di euro, incaricando la Regione siciliana e il Comune di Biancavilla dell’esperimento degli atti relativi alla gara d’appalto. Sull’argomento, Ciancio aveva presentato il mese scorso un’interrogazione all’Ars».

La Ciancio spiega che «L’assessorato regionale delle Infrastrutture ha modificato le voci del prezziario regionale per l’espletamento dei lavori pubblici e questo ha fatto lievitare i costi del ripristino ambientale del Sito di interesse nazionale (Sin) di Biancavilla. Nell’estate 2018 è poi emersa la necessità di aggiungere al progetto la realizzazione di un sito in cui dislocare una discarica per inerti derivanti dall’edilizia e collegati inevitabilmente alle particelle di fluoroedenite. Al momento, non è ben chiaro a che punto si trovi la procedura di appalto, in quanto, dopo aver tratto le opportune informazioni presso gli uffici regionali, la conferenza speciale dei servizi, propedeutica alla fase di gara, è ancora ferma al palo, e mancherebbe persino la valutazione del progetto definitivo da parte della Commissione regionale ai lavori pubblici, né si conosce quale siano gli atti che il governo siciliano stia mettendo in atto per velocizzare l’iter per la bonifica di Monte Calvario».

Gli attivisti del M5S di Biancavilla, che da tempo seguono la vicenda, concludono: «Chiediamo urgenti chiarimenti da parte degli enti preposti e proponiamo di indire un Consiglio comunale aperto, nel quale invitare esponenti del governo regionale e deputati regionali per affrontare in maniera seria e risolutiva una problematica di enorme interesse collettivo».
Pubblicità 4w