Mentre Emiliano taglia nastri, la vera sanità è dimenticata

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Nella giornata di ieri #Emiliano ha inaugurato la sala operatoria incorporata nel blocco travaglio parto del Di Venere. La stessa sala operatoria che l’accordo Stato Regioni del 2010 prescrive come requisito obbligatorio per i punti nascita. Lo stesso accordo che viene disatteso in tutti gli altri punti nascita e derogato per la partoanalgesia degli amici monopolitani. La stessa sala operatoria già inaugurata da #Vendola più di un lustro addietro. La stessa che provocò la morte di una bimba di #Corato un paio d’anni addietro, balzata agli onori della cronaca, perché pronta ma inutilizzata e che avrebbe sopperito al litigio tra medici che causò il fatale ritardo. La stessa che ha visto il primo cesario il 30 luglio scorso. Poi ha inaugurato due reparti esistenti che erano stati sottoposti ad una doverosa ristrutturazione con tutto il personale e la dirigenza in parata, l’ordinaria amministrazione diventa un evento. Io nel frattempo ho passato la giornata ad affrontare i tanti problemi che lui, invece, dovrebbe approfondire e risolvere nella sua veste di #assessore alla #sanità. Mi sono dovuto interessare di un signore barese 95enne affetto da #Alzheimer, con evento psicotico persistente per una rovinosa caduta, sballottato dal Di Venere al Policlinico per poi approdare alla Neurologia di #Bisceglie perché manca un percorso predefinito per i pazienti psichiatrici. Un trambusto per lui e la sua famiglia durante il quale si sono persi i suoi documenti poi, per fortuna, ritrovati.

La stessa mancanza che ha causato l’aggressione al medico del pronto soccorso di #Carbonara su cui si dovrebbe fare un discorso a parte, ma una domanda è doverosa, perché dal CSM di #Triggiano l’hanno portato al Di Venere e non al Policlinico dove è presente il servizio di psichiatria, diagnosi e cura? Per la cronaca, la corsa si è conclusa a mezzanotte con il trasferimento del paziente in #SPDC all’ospedale della #Murgia. Sempre ieri ho dovuto tranquillizzare un giovane disforico distrutto dall’attesa logorante di un anno per la presa in carico per il percorso che lo renderà felice. La cosa più triste è stata l’aver ascoltato la storia di un bambino di un anno, era già successo qualche mese fa ad un altro bimbo, che cadendo si era tagliato la lingua e non si è trovato un’anestesista disposto ad anestetizzarlo per la sutura. Dopo essere passato dal #Miulli, dal #Pediatrico e dal #Policlinico, i genitori sono tornati a casa perché era insopportabile l’idea di dover dare i punti senza l’anestesia. Questo è solo uno spaccato, la realtà, purtroppo, è molto più drammatica, ma voglio concludere con una nota di #speranza. Ieri mattina ho visitato anche il nuovo pronto soccorso del Policlinico, entro la fine del mese dovrà partire, che è pensato sul modello #svedese con raffigurazioni sulle pareti per farti sentire a casa, accoglienza al triage, angolo lettura per i parenti in attesa, musica di sottofondo appositamente studiata e percorsi separati per i diversi codici…una buona notizia!