MOIRA MILLAN E LA PROTESTA DEL POPOLO ARGENTINO

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Moira Millán è una donna indigena Mapuche ed è fra le voci più autorevoli argentine

Il suo popolo conta 24 milioni di persone fra i territori dell’Argentina e del Cile. All’origine della sua protesta c’è il desiderio di riscatto del suo popolo e di tutte le etnie autoctone del Sudamerica.

Protesta resa più impellente dopo le affermazioni del Presidente argentino che ha dichiarato: “I messicani discendono dagli indios, i brasiliani sono usciti dalla giungla e gli argentini sono scesi dalle navi, navi che sono arrivate dall’Europa”. Parole contestate dalle popolazioni indigene di cui Moira Millán è un portavoce.

Moira Millán è anche una “weichafe” (guerriera), ovvero un difensore del proprio popolo e territorio, e tra i fondatori del Movimento delle donne indigene per il Buen Vivir.
Moira Millán è consapevole che vi sia un’omissione delle radici indigene del suo popolo e sostiene la drammaticità della lotta per affermare la propria esistenza. Si batte contro l’identità negata dalle istituzioni che costringe gli indigeni alla clandestinità, per professare il proprio culto o parlare la propria lingua, per curarsi in modo naturale – secondo le proprie tradizioni –, per partorire secondo conoscenze ancestrali o per vivere la propria spiritualità.

La terra (Mapu) abitata dal suo popolo è ricca di giacimenti petroliferi e minerali e la nazione Mapuche si sta organizzando – pacificamente – per ottenere una maggiore equità.

È paladina anche nella lotta contro il “Chineo”, ossia uno stupro di gruppo su bambine fra gli 8 e gli 11 anni con l’intento di “marcare” la proprietà sui loro corpi. Rito iniziato durante il periodo della colonizzazione e ancora perpetuato dai bianchi
Ci auguriamo che le donne argentine, pacificamente, possano ottenere il riconoscimento dei loro diritti negati.

A cura di Paola Lanfranco