Napoli, infermiera violentata mentre aspettava il bus per tornare a casa: arrestato un senegalese

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Un’infermiera di 48 anni è stata violentata a Napoli, domenica intorno alle 15, da un immigrato irregolare senegalese, poi bloccato dalle forze dell’ordine. La donna, dopo aver concluso il proprio lavoro (in una struttura attualmente impegnata in progetti per l’assistenza ai malati post-covid-19), attendeva in corso Arnaldo Lucci un bus diretto ad Avellino e si trovava da sola su una panchina quando è stata aggredita. La 48enne avrebbe anche provato a chiedere aiuto a un passante, ma la richiesta non avrebbe sortito alcun effetto.

Gli inquirenti esaminano le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto per far luce sulla possibilità che l’aggressore abbia agito con alcuni complici o per capire se aprire un fascicolo su possibili omissioni di soccorso.

Governo investa sulla sicurezza “La sicurezza è un diritto imprescindibile dei cittadini: chi cammina per strada ha il diritto di sentirsi sereno. In un Paese civile tali nefandezze non dovrebbero verificarsi e quanto accaduto è di una gravità inaudita”. Lo ha affermato al Mattino la criminologa Antonella Formicola commentando il grave episodio accaduto a Napoli. “Tutti sappiamo quanto sia rischiosa la zona di Piazza Garibaldi soprattutto in determinate ore della giornata. E adesso, in piena emergenza Covid, essendoci poca gente per strada è ancora più pericoloso. Le forze dell’ordine svolgono un lavoro immane con tanta dedizione per garantire a noi cittadini sicurezza, ma sono pochi. E’ importante che il governo centrale investa sulla sicurezza, potenziando l’Esercito e i dispositivi di sorveglianza come le telecamere: proprio grazie alla videosorveglianza la polizia è riuscita ad arrestare il senegalese”, ha aggiunto.

Tutta questa violenza è inaccettabile “Una violenza inaudita, efferata, brutale, ancora una volta una donna, nel bel mezzo della città di Napoli, da sola, senza l’aiuto e l’intervento di nessuno, ha dovuto subire uno stupro, rischiando di morire, tutto questo è inaccettabile”, hanno commentato Cinzia Massa, Anna Letizia e Vera Buonomo, rappresentanti del coordinamento delle Pari Opportunità di Cgil Cisl Uil Napoli. “La donna vittima di violenza stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, – hanno proseguito le sindacaliste – come infermiera che assiste i malati scampati al covid e la sua terribile esperienza ci testimonia che la nostra città non è sicura, perché lo stupro è accaduto in pieno giorno”.