NEL PNRR LA MAPPA DEI FINANZIAMENTI PER LE AREE TERREMOTATE

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Nel PNRR sono previste due macromisure specifiche per aiutare a risollevare i territori delle quattro regioni colpite dai terremoti del 2009 e del 2016

L’area del cratere di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio hanno infatti assistito negli ultimi 10 anni a una perdita del pil di circa il 12%. Ciò si traduce in una riduzione del reddito disponibile e della popolazione residente, soprattutto nei comuni più duramente colpiti dal sisma, che si sono progressivamente svuotati e desertificati. Si tratta di fondi previsti dal PNRR ma non destinati specificamente alla ricostruzione, ma sono invece mirati a una ripresa più ampia che riguarda la rinascita economica e sociale dei centri urbani. La macromisura A si intitola “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, vale un miliardo e 80 milioni e si articola in quattro sottomisure: “Innovazione digitale”, “Comunità energetiche, recupero e rifunzionalizzazione di edifici pubblici e produzione di energia/calore da fonti rinnovabili”, “Rigenerazione urbana e territoriale”, “Infrastrutture e mobilità”. Chi conosce l’azione portata avanti al governo dal Movimento 5 Stelle, sa bene che questi sono i nostri temi bandiera, su cui l’attenzione della politica si è accesa proprio grazie alla nostra spinta propulsiva.

La macromisura B è denominata “Rilancio economico e sociale” e ammonta a 700 milioni. In ballo, una marea di interventi per le imprese, anche nel settore della cultura, dello sport e del turismo, ma non solo. Sul tavolo ci sono ingenti risorse anche per la nascita di una filiera di gestione e valorizzazione delle risorse ambientali, forestali e agroalimentari, attraverso la creazione di associazioni fondiarie a prevalente capitale pubblico per raggruppare aree agricole e boschi abbandonati, misure di incentivo per la filiera di raccolta, trasformazione, lavorazione e confezionamento del legno. E poi ci sono anche investimenti per la creazione di centri di ricerca per l’innovazione, uno per ogni regione. Insomma i nostri territori sono ricchi di tradizioni e risorse e, se sapremo gestire bene il PNRR, rivedremo fiorire anche quei comuni che hanno sofferto tanto negli ultimi anni. Vogliamo ecosistemi sostenibili che possano dare lavoro a tutti e che siano d’esempio per le aree montane del paese.

Mauro Coltorti