“Non vogliamo lo smog”

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È in assoluto la frase che in questi tre anni mi sono sentita ripetere più spesso dai bambini nelle decine e decine di incontri che ho fatto nelle scuole.

È il segnale che gli insegnanti stanno facendo un ottimo lavoro nel trasmettere l’importanza vitale di questo tema alle prossime generazioni, ma è anche un indicatore di una sensibilità diffusa tra i più piccoli che abbiamo il dovere di ascoltare.

⭕ Eppure… eppure oggi mi sono arrivate tantissime immagini di ingressi delle scuole intasate da veicoli. Spazi tra tubi di scappamento e parcheggi selvaggi che di certo non sono un ambiente salubre per i più piccoli.

Ora, è evidente che ognuno ha le proprie esigenze e questo è sacrosanto.

Tuttavia, le domande che sorgono spontenee sono: davvero per tutti è una necessità quella di arrivare in auto davanti alla scuola?
Davvero la distanza tra l’abitazione e la scuola è tale da non poter essere coperta a piedi, in bici o con i mezzi pubblici?
Davvero, anche se ciò costasse un piccolo sforzo, la comodità e qualche minuto risparmiato (forse) vengono prima della salute dei nostri figli?

Come Città e come Governo si sta facendo molto. Tra le varie cose anche la pedonalizzazione delle aree antistanti alle scuole in alcune zone in via sperimentale. Iniziativa che, peraltro, ha avuto successo in Borgo Campidoglio.

🌍 Va detto però che nessun intervento basterà finché questa sensibilità non diventerà capillare al punto di diventare cultura.
E finché non realizzeremo tutti che la mobilità sostenibile non è un vezzo, ma una priorità per la salute di tutte e tutti.