Gli amici lo chiamano Pupi. È un personaggio misterioso e ricchissimo. Protagonista del jet-set mondiale ha lavorato per Arafat e frequenta l’entourage di Putin e della regina Elisabetta. Ambasciatore del Belize vive tra Roma e Milano con una bellissima moglie e due figli. Spesso i media, primo fra tutti Dagospia, gli attribuiscono avventure e flirt che lui tiepidamente smentisce.
Ogni tanto organizza pranzi per i poveri sulla scia degli insegnamenti di Papa Francesco di cui è un grande estimatore. Possiede trentacinque Rolls Royce e guida personalmente l’auto con accanto autista e guardia del corpo. Il figlio Stefan John Charles, Ambasciatore in Vaticano, non passa mai inosservato e se lo contendono le più belle ragazze della terra. A parte il suo intrigante aspetto fisico, credo sia un partito tra i più desiderati al mondo. Sicuramente lo stile di vita di Pupi è inimitabile e fiabesco.
L’ho conosciuto in treno mentre andavo a Roma. Mi colpirono le sue calze rosse e una dialettica fuori dal comune. Quando Alessio Ghisolfi, avvocato emergente, mi premiò per l’impegno a favore dei consumatori nel salone d’onore del municipio di Cuneo, con mia grande sorpresa, l’Ambasciatore D’Angieri mi onorò della sua presenza ed mi elogiò in pubblico. Il salone straripava di gente e molti, non trovando posto, si erano sistemati sullo scalone. Neanche per Sandro Pertini, mi disse un usciere, venne una simile folla.
Un giorno ero seduto in macchina accanto a Sua Eccellenza che guidava una Bentley. Eravamo scortati. Ad un certo punto un poliziotto mi chiese con deferenza quale percorso intendessi fare. Mi aveva scambiato per l’Ambasciatore. A stare con Pupi può succedere di tutto e, come recita Gigi Marzullo, puoi con fondere la realtà con i sogni