Obiettivo 100 milioni per le montagne piemontesi

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“Tutti gli assessorati, per le rispettive competenze, saranno interessati alle forti politiche di sviluppo e rinascita della montagna che abbiamo in programma”. Lo ha annunciato l’assessore Fabio Carosso, nella presentazione del suo programma di lavoro alla Terza commissione (presidente Claudio Leone).

Per le politiche della montagna “sono a bilancio 14 milioni di euro per l’anno in corso, 10 per il 2020 e 11 per il 2021. Una cifra insufficiente, visto che solo 6 milioni vanno a coprire le spese del personale e per i progetti presentati dalle Unioni; ma mettendo a sistema tutti i Fondi a disposizione dei vari assessorati, compresi quelli europei, potremmo raggiungere quota 100 milioni. Punteremo anche sulla formazione delle persone che vivono in montagna” ha aggiunto Carosso.

Più del cinquanta per cento del territorio piemontese è costituito da montagne e foreste che “dovranno diventare motore di sviluppo per l’intera Regione – ha spiegato l’assessore – creando opportunità di lavoro: nel comprato turistico, ma anche come scelta di vita per i giovani. Si cercherà di favorire il ripopolamento delle Terre alte”.

La salvaguardia del territorio, la prevenzione del dissesto, lo sviluppo sociale ed economico, il rafforzamento delle amministrazioni locali sono le basi sulle quali poggia la legge sulla montagna piemontese approvata lo scorso 27 marzo dal Consiglio regionale. Nell’attuazione si porrà l’accento sul mantenimento dei servizi essenziali, in particolare quelli scolastici e socio assistenziali e dei trasporti.

Per Paolo Bongioanni (Fdi) “è importante ragionare sul concetto di sviluppo, ponendo al centro il turismo, l’artigianato e l’agricoltura”.

Valter Marin (Lega) ha sottolineato come “per la prima volta si parla di un lavoro interassessorile”, mentre Maurizio Marello e Raffaele Gallo (Pd) hanno chiesto di porre attenzione alla filiera del legno, al ruolo sociale dei piccoli negozi, alla manutenzione dei corsi d’acqua, alla riqualificazione delle borgate alpine e al sistema neve che dovrà integrarsi con il “turismo green”.

Francesca Frediani (M5s) si è soffermata sulla “mancanza della dichiarazione d’intenti sulla salvaguardia della montagna”.

Andrea Cane (Lega) ha auspicato “una sinergia tra le varie vallate piemontesi”; Angelo Dago (Lega) ha denunciato lo stato di crollo di intere frazioni montane, “per cui ci vorrebbero meno vincoli per coloro che decidono di ristrutturare le baite. Vanno aiutati i residenti nelle cosiddette valli minori, anche promuovendone i prodotti agroalimentari”.

Ivano Martinetti (M5s) ha toccato l’argomento delle agevolazioni fiscali per i Comuni montani e collinari disagiati.

Secondo Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) “il tema legato al coordinamento delle risorse deve andare di pari passo con la cultura della montagna”.

Il dibattito è stato concluso da Leone (Lega), come semplice commissario: “L’assessore Carosso sta dimostrando di voler invertire la marcia, visto che la montagna ha bisogno di risposte”.

Turismo

L’assessora Vittoria Poggio ha iniziato ad illustrare il programma della nuova Giunta in materia di turismo.

“Oggi il turismo costituisce il 7,4 per cento del Pil del Piemonte, noi vogliano portarlo a superare quota dieci e per farlo dovremo aumentare gli arrivi nella nostra Regione” ha spiegato.

La partita da giocare è infatti quella della competizione con le altre Regioni e con i Paesi stranieri, da vincere grazie alla cultura dell’accoglienza con al centro le 34 mila imprese turistiche e i 112 mila addetti.

Poggio ha anche toccato il turismo legato al cibo (il Piemonte è la seconda Regione italiana per ristoranti stellati) e i temi dell’urbanistica dedicata e dei collegamenti soprattutto aerei e su rotaia. Ha poi annunciato il Piano strategico del turismo per programmare e per periodiche verifiche.

“Intendiamo crearci una solida reputazione sui mercati nazionali e internazionali con un marketing dedicato, che utilizzi anche lo strumento della promozione visiva attraverso la cartellonistica stradale e la capacità di inserire il Piemonte nella produzione delle fiction televisive” ha aggiunto.

L’assessore ha poi garantito che la riduzione del numero delle Atl non indebolirà i territori.

Su richiesta unanime di tutti i Gruppi, ulteriori approfondimenti e il relativo dibattito sono stati rinviati ad altra seduta.