Oggi qualcosa riparte. Oggi ricominciamo a muoverci

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dimaio

Con prudenza e cautela, con lo stesso senso civico mostrato fino ad ora.

Quasi 4,5 milioni di persone tornano al lavoro, le prime aziende riaprono. L’Italia inizia ad accendere i motori.
Adesso è il momento della responsabilità perché siamo comunque in un’ulteriore fase di monitoraggio, non dimentichiamocelo. E non si può sbagliare.
La crisi sanitaria non è finita.
Il virus non se ne è ancora andato. Ma questa volta saremo noi a fare la differenza.
Mettiamo al sicuro la nostra vita rispettando le distanze e indossando le mascherine.
Oggi inizia una nuova e importante sfida per il Paese. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia.
Ma diciamoci anche che ad oggi la prova degli italiani è stata gigantesca.
Ecco, diciamocelo, perché ce lo meritiamo.
Siamo stati i primi in Occidente ad essere colpiti, milioni di famiglie prese alla sprovvista, il dolore, le morti in ospedale, i turni strazianti di medici e infermieri, gli aiuti dall’estero, i ventilatori polmonari.
Pensavamo che non ce l’avremmo fatta e invece, almeno per ora, ce l’abbiamo fatta.
Per ora, è stata una grande Italia, una grande Nazione. Non era facile e non era scontato, ma siamo riusciti a resistere.
Però non è ancora finita. Dimostriamo chi siamo adesso. Restiamo distanti ma vicini e usciamo insieme da questa crisi.
Pian piano ci riprendiamo i nostri spazi.
Non molliamo.