PANDEMIA: LAVORATORI SEMPRE PIU’ POVERI

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POVERTA

La pandemia mondiale oltre ad aver portato alla povertà assoluta milioni di persone che hanno perso il proprio posto di lavoro, ha anche impoverito i lavoratori che lo hanno mantenuto

A fine 2021, nel Mondo ci saranno 75 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a quanti se ne sarebbero registrati senza Covid.
Molti di noi hanno mantenuto l’occupazione ma allo stesso tempo abbiamo visto drasticamente diminuire le ore lavorate. Nel 2020, è stato perso l’8,8% delle ore lavorate a livello globale rispetto al quarto trimestre 2019, cioè 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.

Mentre noi lavoratori diventiamo sempre più poveri, soccombendo alla crisi economica oltre che quella sanitaria, i grandi industriali e giganti dell‘E-commerce durante questo anno e mezzo di pandemia hanno visto triplicare i loro fatturati senza che i lavoratori ne abbiano tratto alcun beneficio.
I vari Stati, in primis il nostro, non hanno fatto nulla per arginare o almeno cercare di limitare questa situazione, tutelando solamente i potenti con sgravi fiscali e aiuti economici a scapito di chi vive del proprio lavoro.

Oltre 100 milioni di lavoratori nel mondo si sono ritrovati in povertà. Una condizione in cui loro e le loro famiglie vivono con meno di 3,20 dollari a persona al giorno, per la diminuzione delle ore e la scomparsa di impieghi di qualità. Una situazione aggravata dal fatto che la crisi è tutt’altro che finita: secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale per il Lavoro, l’occupazione non dovrebbe tornare al livello pre-pandemia prima del 2023.

Come sempre succede in tutti i governi liberisti vengono fatti due pesi e due misure in cui i ricchi ricevono sempre più benefici e riescono ad incrementare i loro guadagni anche di fronte a una crisi economica e sanitaria mondiale, mentre i lavoratori non ricevono neanche le briciole.

Partito Comunista