Papa: 10 anni di guerra in Siria sono “uno scandalo”

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Dialogo e solidarietà tra i popoli cristiani in Medio Oriente e Africa al centro della 94esima plenaria della Roaco, l’assemblea della “Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese Orientali” che si è aperta il 21 giugno in Vaticano.

Papa Francesco parla davanti ai rappresentati della Roaco delle realtà ecclesiali e geografiche minacciate o scosse da venti di guerra. “Il vostro stile è prezioso, perché aiuta i Pastori e i fedeli a concentrarsi sull’essenziale, cioè su ciò che serve all’annuncio del Vangelo, manifestando insieme il volto della Chiesa, che è Madre, con particolare attenzione ai piccoli e ai poveri”. “A volte bisogna ricostruire gli edifici e le cattedrali, comprese quelle distrutte dalle guerre, ma anzitutto bisogna avere a cuore le pietre vive che sono ferite e disperse”, ha detto rivolgendosi ai membri dell’assemblea. La prima terra che nomina, all’inizio del discorso, è quella dell’Iraq. Parlando del suo recente viaggio (5-8 marzo), il Pontefice rievoca un immagine quella del “tappeto, che le mani sapienti degli uomini e delle donne del Medio Oriente sanno intessere creando geometrie precise e preziose immagini, frutto però dell’intreccio di numerosi fili che soltanto stando insieme fianco a fianco diventano un capolavoro”. “Se la violenza, l’invidia, la divisione, possono giungere a strappare anche solo uno di quei fili – sottolinea il Papa – tutto l’insieme viene ferito e deturpato. Non cercate di dissetarvi alle sorgenti avvelenate dell’odio – è l’appello di Papa Francesco – ma lasciate irrigare i solchi del campo dei vostri cuori dalla rugiada dello Spirito, come hanno fatto i grandi santi delle vostre rispettive tradizioni: copta, maronita, melkita, siriaca, armena, caldea, latina”.

Poi torna a parlare di Siria lanciando un appello: “Il grido che si leva dalla Siria è sempre presente al cuore di Dio, ma sembra non riesca a toccare quello degli uomini che hanno in mano le sorti dei popoli. Rimane lo scandalo – ha detto il Pontefice nell’udienza – di dieci anni di conflitto, milioni di sfollati interni ed esterni, le vittime, l’esigenza di una ricostruzione che resta ancora in ostaggio di logiche di parte e della mancanza di decisioni coraggiose per il bene di quella martoriata nazione”. “A volte bisogna ricostruire gli edifici e le cattedrali, comprese quelle distrutte dalle guerre, ma anzitutto bisogna avere a cuore le pietre vive che sono ferite e disperse”, ha detto il Papa davanti ai membri dell’assemblea riuniti in Vaticano.