Parafarmacia online: quando il calcio fa male il cuore

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Il Calcio è sicuramente l’integratore più prescritto al mondo, non è tuttavia una consuetudine necessariamente sana. Ne parliamo insieme al Dott. Fabrizio Marrone della parafarmacia on line OVF.

Se un bambino ha i denti cariati o lievemente rigati, o una donna sui 40 anni soffri di osteopenia,è assai facile che si veda prescritto un integratore di calcio. È un’abitudine medica molto diffusa che non ha però sempre una valida motivazione. Al contrario, l’eccesso di calcio nell’organismo può essere molto dannoso: può aggravare le forme tumorali del seno; è un minerale intracellulare che attiva fattori di crescita e contrazione muscolare con un effetto inotropo positivo per il cuore; può aumentare l’incidenza di problematiche neurodegenerative, renali, allergiche, a ancora peggiorare l’arteriosclerosi e aumentare il rischio di malattie cardiache.

Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, una delle riviste mediche più autorevoli al mondo, è molto chiaro (Bolland MJ et al, BMJ. 2010 Jul 29;341:c3691. doi: 10.1136/bmj.c3691): il rischio di infarto cardiaco in chi assume un’integrazione di calcio di almeno 500mg al giorno è molto elevato. Se poi si considera che spesso questi integratori sono pastiglioni che vanno dai 1000 ai 1500 mg il conto è subito fatto.

Resta poco chiaro perché nessuno ne parla e come le pubblicità continuino a sfruttare indisturbate a proprio vantaggio l’accostamento calcio, contenuto in latte e latticini, e benessere, che è ancora tutto da dimostrare.
Ci sono molte altre soluzioni per affrontare le problematiche cardiache, le patologie renali o l’osteoporosi:
la ricchezza della vitamina D3 insieme alla Vitamina A che ha la capacità di far assorbire il calcio è ormai documentata, l’uso di Integratori con VITAMINA K2 che hanno la capacità di spostare il Calcio alle ossa ormai è certa!

È importante dunque svelare il vero meccanismo di assorbimento e di trasmutazione del calcio perché in realtà il nostro organismo è in grado di produrre calcio a necessità partendo da altri minerali. Ci serviremo degli studi di un illustre chimico, Corentin Louis Kervran il quale portò alla luce degli studi fatti dal francese Vauquelin nel 1799, che aveva scoperto come le galline producessero tra feci e i gusci delle uova almeno quattro volte la quantità di calcio assunto tramite l’alimentazione.