Pd: se c’è discontinuità sì a governo di legislatura

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Una veduta esterna della sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno nel giorno della direzione nazionale, Roma, 3 maggio 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI

L’approvazione unanime dell’ordine del giorno presentato da Zingaretti insieme ai capigruppo di Camera e Senato e la direzione dem convocata in maniera permanente fino all’uscita dalla crisi.
Questi i fatti fondamentali emersi dalla riunione di stamattina al Nazareno, conclusa dopo l’intervento di Nicola Zingaretti e il voto sull’ordine del giorno.

Nel documento approvato dai dem è sancito nero su bianco che, in mancanza di un governo forte e di legislatura, l’unica soluzione è il voto. E che ogni ragionamento su una possibile uscita dalla crisi che preveda l’opzione di un nuovo governo, deve passare per una necessaria e forte discontinuità con l’operato del governo gialloverde, indicato come il responsabile di un disastro.

Un discontinuità che si può costruire a partire dalla condivisione con un ampio arco parlamentare di cinque punti, elencati dal segretario ed esplicitati nell’odg, che il Pd porterà all’attenzione del presidente Mattarella: l’appartenenza all’Unione europea, il riconoscimento della democrazia rappresentativa e della centralità del Parlamento, l’impegno per un nuovo sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, una svolta nella gestione dei flussi migratori fondata sul rispetto dei diritti umani e sulla collaborazione con l’Europa e una svolta nelle ricette economiche e sociali, che guardi alla redistribuzione così come al lavoro e che apra una nuova stagione di investimenti pubblici e privati.

Il segretario dem ha poi tenuto a sottolineare, nel suo intervento, “la fondamentale importanza di un Pd unito“, perché, è l’opinione di Zingaretti “la tenuta democratica passa per la tenuta del Pd”.
“Non è un appello all’unanimismo – ha precisato – ma un appello alla maturità di una comunità politica che sa riconoscere la vera gerarchia delle priorità”.
Prossimo appuntamento per la direzione convocata in maniera permanente, dopo il primo giro di consultazioni.

La relazione di Nicola Zingaretti alla Direzione del Pd

Il testo dell’ordine del giorno approvato dalla Direzione dem:
La Direzione Nazionale del Partito Democratico: giudica la caduta del governo lo sbocco naturale e necessario del fallimento della maggioranza gialloverde responsabile di una paralisi dell’economia, di un impoverimento diffuso, un tessuto imprenditoriale ulteriormente provato e di un isolamento senza precedenti dell’Italia sulla scena europea e internazionale.

Rivolge un appello alle organizzazioni territoriali affinché sviluppino il massimo della mobilitazione e della iniziativa democratica in un passaggio particolarmente delicato per il futuro del Paese.

Ripone massima fiducia nell’azione del Presidente Mattarella che ringraziamo per l’opera incessante di tutela delle istituzioni e delle procedure democratiche.

Ritiene che in assenza di una chiara e solida maggioranza espressione del Parlamento attuale lo sbocco naturale della crisi siano nuove elezioni.

Nel pieno rispetto delle sue prerogative la delegazione del Pd indica al capo dello Stato i presupposti sui quali intende concentrare la propria iniziativa per l’avvio di una fase politica nuova e la verifica di un’altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura:

L’impegno e l’appartenenza leale all’UE per una Europa profondamente rinnovata, un’Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione;
Il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento;
L’investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo;
Una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei;
Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’IVA.

Se tali condizioni troveranno nei prossimi giorni un riscontro basato sulla necessaria discontinuità e su un’ampia base parlamentare siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di dar vita a un governo di svolta per la legislatura.

In caso contrario il Partito Democratico coinvolgerà le forze politiche disponibili a costruire un progetto di alternativa e rigenerazione dell’economia e della società italiana. Ci rivolgeremo alle energie più consapevoli della società, i giovani, le donne, movimenti, associazioni, la rete diffusa del civismo, dei sindaci e degli amministratori.

In un passaggio così delicato l’unità e compattezza del Partito Democratico, pure nella ricchezza del suo pluralismo, è una garanzia di tenuta per l’intero sistema politico e istituzionale. La democrazia e i suoi canali di partecipazione sono un patrimonio prezioso che oggi tutte e tutti noi dobbiamo preservare in uno spirito di unità del più largo campo progressista