POESIA, 21 MARZO GIORNATA MONDIALE

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PORDENONE – Nelle settimane forse più buie del nuovo Millennio, la poesia ancora una volta può essere riferimento di “bellezza” per ispirare donne e uomini intorno alla vita, alle sue seduzioni, alle sue dolcezze e asperità, talvolta alle sue contraddizioni. Lo dimostra il progetto condiviso dal Teatro Verdi di Pordenone con la Fondazione Pordenonelegge in occasione della Giornata mondiale della poesia 2020: sabato 21 marzo il pubblico di “Pordenone città della poesia” potrà stringersi intorno a due proposte esclusive, concepite con l’apporto di un’artista amata dal grande pubblico, l’attrice Sonia Bergamasco.

Si partirà in mattinata, alle 10.30, con l’evento in programma al Ridotto del Teatro Verdi, specificamente pensato per la “Giornata mondiale della Poesia” e rivolto agli studenti e agli insegnanti degli Istituti secondari di II^ grado. “Eroine, amanti e mogli nel Tempo e nella Poesia” titola la conversazione letteraria che sarà condotta dallo scrittore e poeta Gian Mario Villalta, direttore artistico di Pordenonelegge, e sarà arricchita dalle letture di Sonia Bergamasco. Nelle Eroidi di Ovidio sfogliamo sia il mito che la delusione dell’amore, ritrovando le figure femminili che hanno popolato, silenziosamente, l’immaginario occidentale in coppia con un personaggio illustre: Penelope e Ulisse, Medea e Giasone, Arianna e Teseo, Fedra e Ippolito. In anni recenti, la poetessa inglese Carol Ann Duffy, forse ispirandosi a quell’antica illuminazione, compone un libro, “La moglie del mondo”, offrendo la parola alla controparte femminile di uomini famosi della letteratura e della storia: Penelope, Teti, Dalida, Medusa, La sposa di Pigmalione, La signora Icaro, Euridice, La moglie di Freud: figure coscienti del proprio ruolo e capaci di mettere in discussione gli uomini. Un’occasione per ricordare la presenza della donna nella letteratura del passato e del presente, con l’ironia e il sentimento della buona poesia.

Ed è particolarmente atteso sul palcoscenico del Verdi di Pordenone il nuovo, e conclusivo, appuntamento con la rassegna “Tra Letteratura e Teatro”, il percorso firmato dal Verdi con la sua consulente per la prosa Natalia Di Iorio, realizzato in sinergia con la Fondazione Pordenonelegge, con la collaborazione di Fondazione Friuli e la media partnership di Rai Radio3. Alle 20.30 l’attrice Sonia Bergamasco debutterà in prima nazionale in “Sylvia Plath, il canto allo specchio”, un percorso costruito con frammenti dai diari e dalle poesie della poetessa statunitense, un ritratto di poeta in forma di lettura, un’immersione collettiva nella voce di Sylvia Plath. La sua scrittura, prodotta nel corso di una vita breve e dallo straordinario respiro, si staglia fra le voci del Novecento come una delle più nitide e potenti. Alice scivolata per sempre nello specchio, la poesia di Sylvia Plath traduce fantastiche visioni che Bergamasco ci restituisce sulla scena in tutta la loro forza. «Sylva Plath – spiega Natalia Di Iorio – è letta da chi ama la poesia, e Sonia Bergamasco ci offre un imperdibile occasione per immergerci nel flusso del suo canto, mai abbastanza conosciuto».

Nella sua vita artistica, Sonia Bergamasco ha interrogato la poesia in molti modi, esplorando i confini del riconoscimento di sé e della parola del mondo con la propria voce, così come prestando la propria voce e il proprio ascolto a luminose, folgoranti grandi esperienze poetiche di altre donne. Una di queste è proprio la dolorosa vicenda poetica di Silvia Plath, una figura di grade rilievo nella poesia del Novecento, e una donna che resta al centro di un enigma di affetti controversi e di irrisolti, tragici destini. Una vicenda che prende corpo e voce nella lettura delle poesie scelte dall’attrice in un vibrante confronto che salva l’enigma ed esalta la creazione poetica. “Dagli anni Sessanta in poi – spiega Sonia Bergamasco – la sua poesia è passata di generazione in generazione, aggravata da polemiche, vivisezionata da consorterie. Ma un’altra poetessa ‘fuori campo’ – Amelia Rosselli – ha indicato per sempre la sorellanza inquieta che lega la voce di Sylvia a quella di pochi, luminosi testimoni del canto”. “La lingua dei suoi versi ha un andamento asciutto, feroce, coinvolgente. Chiama a raccolta le nostre fibre distratte e ci chiede ascolto, ci chiede di vivere il presente assoluto della sua poesia – eternamente giovane”. In questo spettacolo, Sylva Plath è letta da un’interprete che ama la poesia e che ci offre un imperdibile occasione per immergerci nel flusso del suo canto, mai abbastanza conosciuto.

«”Tra Letteratura e Teatro” è l’esempio concreto di ciò che Pordenone riesce a creare quando percorre sinergie di intenti fra realtà culturali d’eccellenza del territorio», spiega il presidente di Fondazione Pordenonelegge Giovanni Pavan – «istituzioni che privilegiano l’intreccio di comuni percorsi, come per le iniziative già intraprese sulla poesia, nelle quali ci supportano stabilmente la Camera di Commercio di Pordenone – Udine e Best Western Plus Park Hotel Pordenone. Aver innovato e consolidato questa partnership con il Teatro Verdi è un impegno per noi prezioso in chiave di valorizzazione culturale della città». «Con questo progetto abbiamo sperimentato una sinergia inedita e importante, fa eco il Presidente del Verdi Giovanni Lessio: collaborando a produzioni originali e realizzando lavori commissionati ad hoc, il Verdi, teatro multiprogettuale, si dimostra vitale, organico e indispensabile per il riconoscimento di Pordenone città della poesia». «Questo nuovo percorso ha rappresentato una grande sfida» – osserva Gian Mario Villalta, «proporre il felice ritorno al confronto fra un testo letterario e un attore che lo interpreta. Forte della sinergia che ci unisce, spiccano quest’anno momenti rilevanti dedicati alla poesia, genere capace di alimentare di nuova energia e di contenuti attuali e universali il confronto con la parola scritta».