Pop Bari: Visco difende Bankitalia, Codacons scende in campo anche per risparmiatori di Banca Base

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visco Nella foto: Ignazio VISCO Festival dell’Economia Sala Filarmonica Trento, 2 giugno 2019 FOTO: Domenico SALMASO

Il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco scende in campo per difendere l’operato della banca centrale contro le accuse legate al crac di Popolare di Bari (per cui il governo M5S-PD ha varato un decreto di salvataggio). Ma le sue parole infiammano il Codacons che accusa come ancora una volta la Banca d’Italia voglia scaricare le sue responsabilità. L’associazione dei consumatori intanto scende in campo anche per i risparmiatori di Banca Base, mettendo online il modulo per il recupero dei soldi persi.

Visco difende Bankitalia: “vigilanza non può intervenire in conduzione banca”
“Il compito di vigilare lo abbiamo svolto” e “siamo pronti a rispondere in tutte le sedi”. Così si è espresso Visco, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, nel fare riferimento al dossier Popolare di Bari, aggiungendo che “sono stati difesi correntisti e risparmiatori”. Visco difende l’istituto centrale, precisando che l’attivià di vigilanza non può intervenire nella gestione e nelle scelte di conduzione, che spettano invece agli amministratori scelti dagli azionisti. “La banca deve seguire delle regole, la vigilanza verifica che ciò effettivamente accada”.

Visco ripercorre gli ultimi anni, difficili per il settore bancario: dal 2007 Bankitalia ha posto in amministrazione straordinaria circa 80 intermediari, più della metà è tornata alla gestione ordinaria, per quelli liquidati o aggregati con altre banche, non vi sono state, nella generalità dei casi, perdite per depositanti e risparmiatori. La crisi di alcune banche nel contesto di quella che definisce “la più grave recessione della storia unitaria del nostro paese”, ha rappresentato il 10 per cento degli attivi totali, il che vuol dire che il restante 90 per cento ha fatto fronte alle gravissime conseguenze della crisi dell’economia reale. “Sono consapevole che quando le banche non ce l’hanno fatta (per la recessione, per governance inadeguata, per comportamenti scorretti) vi sono stati effetti gravi, soprattutto per gli azionisti. Per i depositanti invece non vi sono state conseguenze e per la gran parte degli obbligazionisti alla fine sono state contenute le perdite”.

Visco ricorda poi che la soluzione delle crisi bancarie, di per sé non semplice, viene complicata ulteriormente dal rispetto dei ragolamenti europei in materia di gestione delle crisi e aiuti di Stato.

Codacons sbotta: “Vergognosa autoassoluzione”
“Quella di Visco è una vergognosa autoassoluzione che offende migliaia di risparmiatori coinvolti nella disastrosa gestione della Banca Popolare di Bari”, commenta il Codacons le dichiarazioni rilasciate al Corriere dal governatore di Bankitalia. Secondo l’associazione dei consumatori, che in scia alla crisi della Popolare di Bari ha attivato un protocollo per chiedere il risarcimento, la Banca d’Italia cerca di scaricare qualsiasi responsabilità e di minimizzare le crisi bancarie avvenute in Italia, “parlando di impatto dei salvataggi sul Pil solo dell’1% ma senza soffermarsi sui miliardi di euro dei piccoli investitori andati in fumo”.

“Non può essere certo Visco a certificare il corretto operato dell’istituto – continua il Codacons – e la parola spetta alla magistratura, con le Procure di Bari, Roma, Teramo e Reggio Calabria che dovranno pronunciarsi sull’attività di vigilanza di Bankitalia, attraverso un esposto inviato la settimana scorsa in cui si punta il dito contro il mancato controllo dell’ente il quale ha autorizzato operazioni, come l’acquisizione di Tercas e della Banca Popolare delle Province Calabre, che hanno contribuito a gettare la Popolare di Bari nel baratro”.

Disponibile il modello per chiedere il risarcimento da crisi Banca Base
Intanto oggi il Codacons è scesa in campo anche a favore dei risparmiatori di Banca Base. Tutti gli azionisti della banca catanese possono aderire sul sito www.codacons.it all’azione legale promossa dall’associazione e scaricare la nomina di parte offesa da inviare alla Procura della Repubblica di Catania, avviando così l’iter per recuperare i soldi persi.