Prescrizione, Saccani Jotti: “Correggere le storture dei tempi dei processi”

0
60

Roma . – “Sono talmente tante le ragioni che militano a favore dell’istituto della prescrizione e della necessita’ che i tempi di decorrenza siano contenuti entro i limiti ragionevoli che si corre il rischio di dimenticarne alcune quando ci si interroga circa la giustificazione dell’istituto”. Lo afferma, in una nota, Gloria Saccani Jotti, deputata di Forza Italia. “Innanzitutto- prosegue-, si deve riconoscere che alla base dell’istituto ricorre una istanza etica che si ricollega ai principi della certezza del diritto, alla rapidita’ dei processi, alla sicurezza e alla pronta applicazione delle pene e alla stabilita’ dei rapporti giuridici. Corrisponde ad un ovvio principio di civilta’ giuridica il fatto che un cittadino accusato di un reato sappia in tempi ragionevoli se ha commesso un illecito e se deve scontare una pena; non e’ degno di un paese civile che un imputato a distanza di anni non conosca quale sorte l’attenda. Non e’ ozioso osservare – continua l’esponente azzurra – che anche l’imputato, il quale riconosca di essere colpevole e di meritare una pena, non riconosce piu’ la giustizia della sanzione se questa si fa attendere per anni. Dall’altra parte la giusta aspettativa della comunita’ di una decisione in relazione ad un delitto e al suo possibile autore scema con il passare del tempo fino ad annullarsi quando del reato si e’ perso ogni ricordo. Inutile dire che tutto cio’ e’ ancora piu’ grave quando la situazione di incertezza riguarda un imputato che sia stato assolto e contro il quale sia stato proposto un appello che potra’ essere discusso dopo molti anni”. Saccani Jotti ricorda, inoltre, che “nei discorsi sulla prescrizione non dovrebbero essere dimenticati la posizione e gli interessi delle vittime di un reato e dei suoi eventuali eredi: interessi che possono essere fortemente pregiudicati dalla durata interminabile dei processi. Non sarebbe inutile soffermarsi poi su tutti i problemi legati alla soppressione della prescrizione, quali per esempio quelli relativi ai criteri di smaltimento dei processi in grado di Appello e di Corte di Cassazione. La verita’ e’ che il problema e’ come sempre quello dei tempi del processo penale: forse, dopo trenta anni di vigore del nuovo codice sarebbe opportuno tracciare un bilancio sereno e obiettivo dei suoi risultati positivi (pochi) e dei suoi fallimenti (molti) per verificare la possibilita’ di correzione di molte storture, l’eliminazione delle quali – conclude – renderebbe