Purtroppo c’è ancora chi pensa che il Reddito di cittadinanza non sia una misura essenziale per il nostro Paese

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A Renzi, a Salvini e a tutti quelli con le tasche piene che se la prendono con la povera gente rispondo con i numeri di Pasquale Tridico

Il presidente dell’Inps, che nel suo 20° rapporto annuale fotografa la situazione con una semplicità disarmante.
La maggior parte dei 3 milioni e 700mila cittadini che finora hanno beneficiato del reddito di cittadinanza sono distanti dal mercato del lavoro e difficilmente rioccupabili.
1.350.000 sono minori che vivono in famiglie con profonde difficoltà economiche, 450.000 i disabili, in tanti hanno difficoltà fisiche o psichiche e non percepiscono pensioni di invalidità.
Senza considerare l’impatto dirompente della pandemia sulla condizione economica di molte famiglie. Il 2020, anno della pandemia, è stato l’anno in cui il Paese ha toccato un record negativo: il numero dei poveri “assoluti” è salito a 5,6 milioni, mai così tanti dal 2005.

Il Reddito è stato una misura di salvaguardia anche per chi, più di altri, ha subito i danni incalcolabili della mancanza di lavoro.
E’ lo stesso Tridico a definire quel piccolo bonifico mensile “un’ancora di salvataggio, uno strumento di inclusione sociale prima di tutto, una leva contro la regressione nella povertà assoluta”.
Come si può, allora, immaginare di togliere a persone in grande difficoltà un supporto così essenziale? Come si fa a essere così distanti dal mondo reale?
Non ho una risposta a queste domande, ma di una cosa sono certa.Qualsiasi cosa accada noi continueremo a difendere questa misura ogni giorno e in ogni modo possibile

Valeria Ciarambino