Quando ero più giovane ero un pazzo

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Arrivavo anche a otto, nove, dieci pinte di birra, poi passavo alla vodka. Sarei potuto andare avanti a bere tutto il giorno, svegliarmi e ricominciare. Era nelle nostre abitudini bere, lo facevamo sempre dopo ogni partita. Al West Ham avevamo una cultura diversa, folle, fatta di calcio, alcol e discoteche. Sarà per questo che non ricordo alcune fasi della mia carriera, c’è chi mi parla di partite, di prestazioni e risultati, ma io non ho idea di cosa stiano parlando. Allo United bevevo solo in estate per due settimane intere, fino a scoppiare, ma continuavo a bere. Alle persone che mi chiedono se ho qualche rimpianto da giocatore, dico che non avrei dovuto bere alcolici”. [The Guardian]

Un trascorso da difensore centrale per oltre vent’anni, poi ha provato a fare il pugile professionista, ma gli negarono la licenza. Travolto da due lutti: quello della moglie, scomparsa a 34 anni nel 2015 per un cancro al seno. Due anni dopo, sempre per un cancro, la morte della madre. Una vita costellata da tanti problemi, vissuta al massimo agli ordini di Ferguson. Era l’uomo a cui Sir Alex non avrebbe mai rinunciato.

Oggi, Rio Ferdinand spegne 41 candeline.                                                                                                   fonte calcio totale