Da una parte c’è il suo riscatto, con i leader che abbandonano i toni da comizio e ragionano sul metodo migliore per individuare il successore del presidente Mattarella. Dall’altra parte si intravvede la deriva dei partiti, con la loro conclamata impotenza a trovare la candidatura giusta e le convergenze necessarie per una elezione con ampia base parlamentare, mai tanto indispensabile come in questo momento travagliato.
Lo spettacolo fin qui offerto non è dei migliori. I leader si parlano addosso, alternano critiche e applausi al governo a seconda dell’emendamento che viene approvato o respinto nella legge di bilancio, insomma, restano impegnati nel piccolo cabotaggio quotidiano.
Coraggio Italia non può accettare di essere protagonista di questa brutta commedia. Si vada nelle sedi istituzionali, si metta mano a un dialogo serio, cioè si rimuovano pregiudiziali e paletti con i quali non si va da nessuna parte. Gli italiani hanno problemi gravi da affrontare, sia per la salute sia per l’economia. I partiti evitino spettacoli indecorosi come quelli fin qui offerti.


