Rai, Foa: “Il servizio pubblico deve diventare più dinamico”

0
63

Il presidente della Rai, Marcello Foa, intervenendo al Prix Italia al panel “L’aumento dell’audience e in particolare di un pubblico giovane: come trattenerli” ha parlato di media e giornalismo: “I media nel servizio pubblico tendono ad essere lenti, perché siamo molto strutturati. Dobbiamo imparare a diventare dinamici, a reagire in modo molto veloce a quello che succede nel mercato e al sentimento che cambia nel Paese. Se ci riusciremo, rimarremo e saremo apprezzati. RaiPlay ci consente di raggiungere anche il pubblico più giovane. Non c’è abbonamento e l’offerta è molto ampia. Nei canali generalisti tutto è orientato al confronto con l’audience, e c’è di conseguenza poca volontà di rischiare. Le piattaforme digitali invece non fanno questa gara, non ci sono confronti quotidiani di numeri. Su RaiPlay si possono aprire le porte ai nuovi talenti e a iniziative e programmi nuovi. Si può diventare attraenti moltiplicando l’offerta; è un’opportunità unica per raggiungere il pubblico più giovane e fare della piattaforma così uno strumento innovativo. Una strada da percorrere anche tenendo in primo piano l’informazione locale, del territorio – rileva Foa – da raccontare anche con forme nuove e intelligenti. Se ci riusciremo, potremmo avere un futuro radioso, non correremo il rischio ci dicano che non serviamo più”.

Foa ha parlato anche del pericolo della disinformazione: “Le fake news fanno parte delle guerre ibride, bisogna appropriarsi delle tecniche che utilizzano per contrastare quello scenario. Così facendo aumenterebbe la qualità del nostro giornalismo. È importante la cultura per far fronte alla guerra ibrida delle fake news.

“C’è una pandemia di fake news, un’analisi ci mostra che se ci fosse un vaccino – sottolinea Tony Hall, ex dg della Bbc e presidente della European Broadcasting Union – domani probabilmente un terzo della popolazione non si farebbe vaccinare. L’unico modo per reagire è la corretta informazione. Alla Bbc ci siamo accorti, durante il lockdown, che le persone avevano un continuo bisogno di notizie affidabili. È importante ci siano giornalisti esperti che conoscano gli argomenti di cui parlano”.