Renzi straparla su tutto, anche il Pd è stufo. «Ma non doveva lasciare la politica?»

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Un’estate da chiacchierone, per Renzi, tra post sui social, interviste e lettere ai giornali (come oggi su Repubblica). Tanto attivismo, troppo, pure secondo i pezzi grossi del Pd. «Matteo Renzi aveva promesso che in caso di sconfitta al referendum avrebbe abbandonato la politica ma non l’ha fatto». L’attacco di Luigi Zanda, tesoriere del Pd, in un’intervista a La Repubblica, è pesantissimo e arriva al termine di una settimana nella quale l’ex premier ha parlato, e straparlato, su tutto. «Il Pd -aggiunge- è l’unica vera forza di contrasto ai gialloverdi e ne combatte la politica di odio e discriminazioni. Ma Zingaretti ha vita difficile perché nel partito ha una maggioranza del 70% e nei gruppi parlamentari le percentuali sono rovesciate a causa delle scelte fatte per le liste delle politiche», spiega Zanda, che ricorda il recente scontro con Renzi, che sarebbe voluto intervenire in aula sulla vicenda dei fondi russi alla Lega ma fu stoppato proprio da Zanda. «Sulle divisioni interne, spesso si travisano i fatti. Io dissi ad Andrea Marcucci che spettava a lui in quanto capogruppo intervenire e non a Renzi che frequenta poco l’Aula e non ha nemmeno votato contro la fiducia al decreto sicurezza. Per il Pd la gestione dell’aula è molto importante soprattutto per colpire una maggioranza che si sta disarticolando su tutto con la mozione sulla Tav». «Quanto ai rapporti con M5S, per il Pd – conclude Zanda – i 5 Stelle sono inavvicinabili. Ma Se Di Maio viene sostituito e se il Movimento va in pezzi, allora il Pd dovrà fare politica».

Alle parole di Zanda non ha replicato direttamente Renzi, che si è invece affidato alle repliche velenose dei suoi fedelissimi. «È un giorno importante in cui potrebbe succedere di tutto, è un giorno che potrebbe rivelarsi fondamentale per le sorti del governo. Eppure, invece di pensare al Tav, il Pd di Zanda non ha meglio di fare che attaccare Renzi. Un atteggiamento vergognoso che arreca danni a tutti», scrive su Twitter il senatore del Pd Ernesto Magorno. «Due giorni dopo il decreto Salvini che trasforma in reato salvare vite umane e nel giorno della figuraccia del governo sul Tav al Senato, il tesoriere del Pd Luigi Zanda chi attacca violentemente e con gli stessi argomenti dei grillini? Matteo Renzi. Sono irrecuperabili», afferma Luciano Nobili, deputato Pd vicino all’ex premier.                                                                                  fonte  https://www.secoloditalia.it/