SAN SEPOLCRO, DOPO I RESTAURI INAUGURATA LA CRIPTA

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Ieri  pomeriggio, a Milano, alla presenza dell’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, è stata inaugurata la cripta della chiesa di San Sepolcro, interessata in questi ultimi anni da importanti lavori di restauro. Realizzati grazie al contributo del MiBAC ed eseguiti dalla Soprintendenza di Milano in collaborazione con il Segretariato regionale della Lombardia come stazione appaltante e con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, hanno portato al rinvenimento degli affreschi e delle decorazioni medioevali, finora sconosciuti, occultati da intonaci successivi, sulle pareti e sulle volte.
Presenti all’inaugurazione, oltre all’Arcivescovo, il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana monsignor Marco Ballarini, il Ministro dei Beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli. Cerimonia accompagnata dai Cantori della Cappella Musicale del Duomo.
La chiesa di San Sepolcro fu fondata nel 1030, quando il monetiere Rozzone fece erigere sull’antico foro romano una chiesa che l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano consacrò solennemente alla Santissima Trinità. Nel 1100, dopo la riconquista di Gerusalemme, l’arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio cambiò la dedicazione in chiesa del Santo Sepolcro, per la presenza nella sua parte sotterranea della copia del sepolcro di Cristo, realizzata da un maestro campionese del primo Trecento: secondo la tradizione, al suo interno venne posta la terra prelevata dai Crociati a Gerusalemme e altre reliquie provenienti dai luoghi santi.
La cripta venne scelta come personale luogo di preghiera di San Carlo Borromeo, che vi si recava ogni mercoledì e venerdì pomeriggio: trascorreva intere notti in adorazione del simulacro del sepolcro e la definì «la palestra dello Spirito Santo». Per questo motivo, dopo la sua canonizzazione, venne posta una statua in terracotta policroma raffigurante il Santo inginocchiato davanti al sarcofago.
La cripta consente ai visitatori di entrare in contatto con una delle testimonianze più antiche della storia della città: la pavimentazione, costituita da grandi lastre di pietra bianca “di Verona”, proviene infatti dal lastricato dell’antico foro romano del IV secolo, la piazza principale della civitas romana, dove si svolgevano le maggiori attività civili e religiose.