Scopri tutti gli argomenti Zerocalcare, a Peccioli una mostra senza santi e senza eroi

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Al Museo di Palazzo Pretorio, fino al 20 settembre (ingresso libero), Zerocalcare mette in mostra tavole inedite e parte della sua produzione degli ultimi 17 anni

Capire cosa sta succedendo, a noi e al mondo, passa attraverso infiniti linguaggi e forme artistiche. La mostra “Zerocalcare. Senza santi, senza eroi”, che include nuovi lavori realizzati appositamente per l’esposizione, racconta la storia di oggi, una “storia capovolta” rispetto a quella entusiasta degli anni Settanta e Ottanta che ritraeva il nostro Paese come culla di civiltà, progresso, possibilità, libertà.

L’esposizione, visitabile al Museo di Palazzo Pretorio dal 29 maggio al 20 settembre 2020 è realizzata da Minimondi Eventi, ideata e prodotta da Silvia Barbagallo, con la cura di Giulia Ferracci e promossa dalla Fondazione Peccioli per l’Arte.

Il titolo “Senza santi, senza eroi” nasce da una condizione di disincanto generazionale, quella a cui appartiene Michele Rech (1982), in arte Zerocalcare. Oltre alle tavole realizzate ad hoc, saranno visibili tavole centrali nella produzione dell’artista compresa tra il 2003 il 2020.

Chi sono oggi gli ultimi, gli sfruttati, quelli delle vite ‘ciancicate’, per dirla come nelle tavole di “La Rabbia” (2016)? Chi sono quelli che restano indietro mentre gli altri vanno avanti? Storie di esclusione ed emarginazione, di persone che non sono come avrebbero sperato di essere. Che fine hanno fatto gli eroi e i santi, quando verranno a salvarci? Nessuna illusione, gli eroi e i santi non ci sono; ci sono invece quelli che vanno avanti, cercando di trovare soluzioni collettive per uscire dal disagio sociale.

I nove ritratti su tela e foglia oro, esposti nella prima sala e lungo il vano scale del Palazzo Pretorio, costituiscono il primo nucleo espositivo di questa mostra e rappresentano i tipici personaggi del repertorio ‘zerocalcariano’, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Kobain a Gaetano Bresci, l’anarchico italiano, fino a Nasrin, la difensora coraggiosa dei diritti umani e al ‘Secco’, storico amico di Rech.