Siria, 130mila civili in fuga

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A man carries a young girl who was injured in a reported barrel-bomb attack by government forces on June 3, 2014 in Kallaseh district in the northern city of Aleppo. Some 2,000 civilians, including more than 500 children, have been killed in regime air strikes on rebel-held areas of Aleppo since January, many of them in barrel bomb attacks. AFP PHOTO / BARAA AL-HALABI (Photo credit should read BARAA AL-HALABI/AFP/Getty Images)

Non si arresta l’offensiva turca in Siria che ha già causato l’esodo di 130mila persone, in fuga dai primi luoghi individuati da Ankara come propri obiettivi, le città di Ras al Ain e Tel Abyad, e le zone rurali circostanti, mentre è critica la situazione in altre aree minacciate, una tra tutte Hasaka, per la mancanza di acqua potabile. Questa l’ultima valutazione della situazione sul terreno in Siria fatta dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha).

Nel frattempo però l’osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che i curdi siriani avrebbero ripreso il controllo di Ras al-Ain, città chiave situata sul confine che ieri Ankara aveva annunciato di aver conquistato nella sua offensiva nel nordest della Siria.

In particolare: le forze democratiche siriane (Sdf) si sarebbero assicurate il controllo di gran parte di Ras al-Ain dopo aver montato un contrattacco contro le forze turche e i loro alleati ribelli. Durante questa operazione sarebbero morti almeno 17 combattenti alleati dei turchi e 4 miliziani Sdf, sempre stando all’Osservatorio con sede in Gran Bretagna. Ras al-Ain si trova lungo un’importante via di approvvigionamento e di trasporto tra i centri urbani di Tal Abyad a ovest e Qamishli a est.

Secondo il Guardian, inoltre, “ben 785 affiliati dell’Is sarebbero fuggiti dal campo in cui erano rinchiusi. La denuncia, riportata dal quotidiano, è dei curdi siriani secondo cui mercenari – ma il riferimento sembra essere diretto ai ribelli siriani appoggiati dai turchi – hanno attaccato il campo dove ‘elementi dell’Is’ hanno preso d’assalto le guardie e aperto i cancelli.