Situazione in Cina

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A destare qualche preoccupazione, oltre al consueto timore di un’inflazione più persistente del previsto, è arrivata la certificazione del rallentamento dell’economia cinese, con i dati sul PIL cinese che hanno confermato una ripresa meno robusta del previsto.

Infatti, il dato sulla crescita del PIL del 3Q ha mostrato un rallentamento al +4.9% a/a (vs attese +5.0% a/a) dal +7.9% registrato nel secondo trimestre. Soprattutto colpisce il tasso di crescita trimestrale di solo +0.2% t/t, il più basso dal 2010. Sorpresa positiva invece per le vendite al dettaglio di settembre in recupero a +4.4% a/a (attese a +3.5%).

Venendo al raffreddamento del mercato immobiliare i prezzi delle case in Cina sono calati a settembre per la prima volta da 6 anni (Maggio 2015), con un calo dello 0.1% anno su anno nelle principali 70 città cinesi. Nell’ultima occasione in cui ciò si è verificato, tre mesi dopo (agosto 2015) ci fu una secca svalutazione del renmimbi che originò una fase di volatilità per tutto il 2016, legata al rallentamento cinese e ai deflussi di capitali dal paese. Ora la situazione macro a livello globale è diversa, ma la valuta è sui massimi di periodo anche se riteniamo improbabile un deflusso di capitali.

Chiudiamo con l’aggiornamento su Evergrande: l’inizio di settimana è stato travagliato dopo che la società ha dichiarato fallito il tentativo di cedere il controllo della sussidiaria Evergrande Property Services Group a Hopson Development che avrebbe rimpinguato le casse. La buona notizia è però arrivata in queste ultimissime ore poiché la società ha evitato il temuto default tecnico pagando (secondo affermazioni di stampa) agli investitori gli $83.5 milioni di cedole sui bond offshore denominati in dollari scadute lo scorso 23 settembre, proprio il giorno prima del termine del grace period (periodo di “grazia”).

Un ulteriore supporto è arrivato da rivelazioni secondo cui i regolatori cinesi starebbero allentando le misure restrittiva sulla speculazione immobiliare, inducendo le banche ad accelerare le approvazioni di mutui e concedendo di cartolarizzarli per liberare spazio sugli impieghi. Nel frattempo, un altro developer cinese Modern Land ha ritirato il proprio piano per rimborsare un bond in dollari di $250 milioni a causa di problemi di liquidità.