Una linea, quella attuata da Bruxelles, che secondo l’Ong costituisce una prova tangibile dell’enorme distanza fra la retorica comunitaria sui diritti umani e la pratica.
Gli esempi più lampanti citati nel rapporto sono la militarizzazione e l’emergenza umanitaria al confine tra la Bielorussia e la Polonia, e i respingimenti in atto sulle altre frontiere esterne dell’Ue. “In più di un’occasione abbiamo visto che l’impegno dell’Unione europea sui diritti umani tende a vacillare quando il gioco si fa duro”, ha detto Benjamin Ward, vice direttore per l’Europa e l‘Asia Centrale di Human Rights Watch.
“In un momento in cui le persone soffrono e vedono i loro diritti minacciati dentro e fuori dal territorio comunitario, abbiamo bisogno di una Unione europea disposta a schierarsi in loro difesa”, ha auspicato.
Nel 2021, nel contesto della pandemia di Covid, il bilancio su questo fronte viene valutato come deludente in quanto i governi democratici si sono maggiormente concentrati su questioni politiche a breve termine, non riuscendo ad affrontare le questioni più urgenti dell’emergenza climatica, della disuguaglianza, dell’ingiustizia razziale e della povertà.