Tabacco: riunito il tavolo tra sindacato, imprese e istituzioni a Città di Castello

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Prosegue la mobilitazione dei sindacati in difesa del settore tabacchicolo umbro. Nella giornata di ieri, 13 dicembre, si è svolto a Città di Castello l’incontro tra organizzazioni sindacali, imprenditori agricoli del territorio, amministrazione comunale di Città di Castello, con la partecipazione del deputato Riccardo Augusto Marchetti (non c’erano gli altri parlamentari umbri a causa di impegni concomitanti).
“Abbiamo esposto alle istituzioni presenti la nostra grande preoccupazione per la tenuta occupazionale del settore – spiegano Flai Cgil e Fai Cisl dell’Umbria – rimarcando cosa il tabacco abbia rappresentato nella storia del territorio sia dal punto di vista economico che, soprattutto, dal punto di vista sociale, e di emancipazione femminile e integrazione delle cittadine e dei cittadini extracomunitari.
Perdere il tabacco per l’Alto Tevere – continuano Flai e Fai – sarebbe una catastrofe, si perderebbero anni di investimenti, di gestione del territorio, di sviluppo tecnologico, la qualità delle colture e la qualità del lavoro in termini di diritti, tutele, rispetto e applicazione dei contratti”.
Per questo i sindacati chiedono alla politica e al governo di fare pressione sulle multinazionali affinché si dia margine al sistema tabacco del territorio per riposizionarsi sulle nuove condizioni, anche in considerazione degli impegni finanziari assunti per far fronte alla produzione del tabacco.
“Dalle sigarette in Italia si sviluppa un giro d’affari sui due miliardi di euro – aggiungono Flai e Fai- un mercato importante che ci deve imporre di pretendere dalle multinazionali una giusta redistribuzione dei profitti sul territorio”.

Durante l’incontro si sono susseguite voci su trattative a Roma su alcune soluzioni che riguarderebbero il ritiro del raccolto: il sindacato insiste sulla tutela del lavoro sul territorio, lavoro perlopiù femminile e stagionale. A questo scopo, per tramite del parlamentare Marchetti, è stata richiesta al governo l’attivazione di un tavolo nazionale con tutti i soggetti coinvolti.