TUTELA DELL’AMBIENTE E DEGLI ANIMALI IN COSTITUZIONE: UN ALTRO PASSO AVANTI

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Ieri in Senato abbiamo approvato con 218 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto, il ddl per l’espressa tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione

Il testo, che era già stato approvato in prima lettura dal Senato a giugno e in seconda dalla Camera a ottobre, ha quindi avuto il via libera nella seconda deliberazione di Palazzo Madama in cui si è raggiunta la maggioranza di due terzi dei componenti, quindi se il ddl passerà la quarta e ultima lettura alla Camera, non si dovrà procedere a referendum.

Mi sembra una norma di civiltà basilare soprattutto in un momento di forte consapevolezza su clima e ambiente, come è quello che stiamo vivendo a livello globale.

Il ddl costituzionale si compone di tre articoli. L’articolo 1 aggiunge un nuovo comma all’articolo 9 della Costituzione introducendo tra i principi fondamentali quello dedicato alla tutela ambientale. Quindi, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, si dispone che la Repubblica “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Inoltre, lo stesso articolo 1 inserisce un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. L’articolo 2 modifica l’articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell’iniziativa economica in due punti. In primo luogo, stabilisce che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all’ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ossia la sicurezza, la libertà e la dignità umana.

La seconda modifica riserva alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata a fini ambientali, e non solo a fini sociali come prevede l’attuale norma costituzionale. L’articolo 3 contiene una clausola di salvaguardia per il principio di tutela degli animali nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano, prevedendone l’applicazione nei limiti delle competenze legislative ad esse riconosciute dai rispettivi statuti. Vogliamo che siano norme stringenti per salvaguardare questo immenso dono che abbiamo la fortuna di vivere

Mauro Coltorti