Ucraina, Caritas: il Paese rischia una catastrofe umanitaria, “necessità di garantire protezione”

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Gli eventi che sono cominciati questa mattina presto porteranno inevitabilmente ad una colossale catastrofe umanitaria.

E’ impossibile credere che nel XXI secolo, nel centro dell’Europa la gente debba svegliarsi alle 5 del mattino per le esplosioni e il suono delle sirene dei raid aerei”. Lo sottolinea Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, dopo l’attacco lanciato nelle prime ore di oggi nel Paese.

Caritas è “profondamente preoccupata per l’impatto di questo intervento sulla popolazione ucraina, che già versa in condizioni critiche ad otto anni dall’inizio della crisi che ha causato la morte di 14.000 persone e lo sfollamento di altri 1,5 milioni”.   

La Confederazione Caritas lancia un appello d’emergenza per sostenere il lavoro di Caritas Ucraina: “Il programma mira a sostenere le persone colpite dal conflitto con cibo, acqua potabile, alloggi sicuri e kit per l’igiene, oltre a garantire un trasporto sicuro alle persone vulnerabili per raggiungere i loro cari e le aree sicure. Abbiamo bisogno del vostro sostegno per avere la possibilità di rispondere alla crisi umanitaria e assistere le persone colpite dalla guerra”.

Già dalla fine dell’estate 2021, in particolare nell’Ucraina orientale, Caritas ha preparato la risposta umanitaria per la possibile escalation del conflitto in modo da rafforzare la propria rete e aumentare la propria capacità nonché formare personale e volontari. Sono stati inoltre pre-posizionati temporaneamente dei centri per accogliere e garantire l’assistenza agli sfollati interni, il cui numero molto probabilmente aumenterà considerevolmente in seguito all’inizio dell’intervento militare.