Un progetto di vigilanza delle aree rurali tra Catania e Siracusa

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Con lo scopo di coordinare le iniziative di vigilanza delle aree rurali e coltivate, soprattutto quelle contigue tra Catania e Siracusa, si è tenuta questa mattina, convocata dal prefetto di Catania d’intesa con quello di Siracusa, la conferenza delle autorità di pubblica sicurezza delle due province.

All’incontro presso il palazzo del Governo aretuseo hanno partecipato i questori, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Catania e Siracusa, i dirigenti degli Ispettorati Ripartimentali delle Foreste, i comandanti delle polizie provinciali, il dirigente del compartimento della polizia Stradale Sicilia orientale, il dirigente della XII zona telecomunicazioni della Polizia di Stato – Sicilia Orientale.

Iniziative di vigilanza e controllo sono in corso da tempo, avviate in fase sperimentale nel Calatino, il comprensorio di comuni della Sicilia centro-orientale, corrispondente all’intera parte meridionale della Città metropolitana di Catania. Queste, a dicembre 2019, sono poi state estese alle zone coltivate dell’acese e a quelle pedemontane etnee. In quell’occasione era stata evidenziata l’importanza dell’implementazione dei controlli interforze sia per il contrasto ai furti di agrumi sia per la lotta al fenomeno del caporalato.

Verifiche sono attualmente condotte sull’intera filiera di produzione e vendita agrumicola, con controlli sia nei mercati rionali che nei centri di grande distribuzione e hanno consentito un innalzamento del livello di sicurezza riguardo alla genuinità dei prodotti immessi sul mercato.

Sono state infine esaminate le linee progettuali del sistema di videosorveglianza in ambito rurale, promossa dalla regione Siciliana e da finanziare con risorse del “PON legalità”, che costituirà un importante aiuto per il lavoro di prevenzione delle Forze dell’ordine. Per la “mappatura” del sistema è stato costituito un gruppo di lavoro presso la prefettura di Catania cui partecipano le prefetture di Siracusa, Ragusa e Messina ed Enna e i rappresentanti delle Forze dell’ordine.

Anche il coinvolgimento dei cittadini e delle collettività, per il tramite di sindaci, nonchè degli operatori economici, per il tramite delle associazioni di categoria, costituisce una linea strategica nella tutela della sicurezza pubblica delineata nella riunione di oggi, verso un modello di “sicurezza partecipata”.