Una campagna globale delle imprese “carbon neutral”

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E’ partita l’8 giugno dal Regno Unito la campagna “Race to Zero” che vuole avviare una mobilitazione globale per raggiungere emissioni nette pari a zero al più tardi entro il 2050. L’obiettivo è quello di rivedere al rialzo gli impegni dei Governi, che tra poco più di un anno si incontreranno nella Cop26.
L’annuncio è stato fatto in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente da parte dell’Ambasciatrice inglese a Roma Jill Morris, nel corso del workshop a porte chiuse “Companies and carbon neutrality: a key role towards Cop26″, organizzato in collaborazione con Italy for Climate. Il workshop ha visto la partecipazione, oltre all’Ambasciatore e ai rappresentanti della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che ha lanciato l’iniziativa, di Nick Baker, vice-Direttore del settore Business engagement della Cop 26, di rappresentanti delle Istituzioni e di 12 imprese (Enel, Erg, E2i Energie Speciali, Unilever, Illycaffe, Ing, Conou, NextChem, Chiesi Farmaceutici, Davines, Danieli, Invest Industrial) che si sono confrontati sulle strategie e le possibili soluzioni da mettere in campo per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality. Una “mission possible” per mettere in campo politiche ambiziose, puntando sull’innovazione e aumentando gli investimenti per la decarbonizzazione.

“Durante la Cop26 la voce delle imprese sarà più autorevole che mai”, ha dichiarato l’Ambasciatrice Jill Morris. “Per affrontare il tema della carbon neutrality e’ fondamentale coinvolgere le imprese che molto hanno da contribuire all’avanzamento degli obiettivi di net zero emissions. La loro presenza durante il nostro seminario è un segnale importante per i Governi: le imprese sono unite nel perseguimento degli obiettivi di Parigi e nella creazione di una economia più inclusiva e resiliente”.

“Si tratta di un primo importante appuntamento che è parte di un percorso più ampio” – ha affermato Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate – “che mira a far crescere una piattaforma di imprenditori virtuosi, consapevoli della sfida climatica e pronti a impegnarsi in prima persona, che chiedono anche ai decisori di fare la loro parte, a partire proprio dalle azioni che metteranno in campo nei recovery plan nazionali, che ci auguriamo siano sempre più green e climate friendly”.

Non resta che augurarsi un fattivo impegno da parte delle grandi imprese nazionali e globali affinché possano influire sulle scelte dei relativi governi in questa direzione. Il Covid-19 ha mostrato al mondo intero quanto la specie umana e il pianeta siano fragili ed esposti. Si spera che questo possa determinare un cambio di Visione e, quindi, di Azione.                                                                                                 M. A. Melissari