UNA FINTA RIFORMA FONDATA SU DUE BALLE

0
56
cangini

Già definirla “riforma” è una forzatura. Da che mondo è mondo, le riforme costituzionali vengono giustificate con una maggiore efficienza ed efficacia del sistema e/o delle Istituzioni. Non è questo il caso. Nel dibattito che alla Camera precedette l’approvazione in quarta lettura del taglio della rappresentanza parlamentare, né i grillini, che per interesse di parte l’avevano voluta, né i deputati degli altri partiti, che per timore dell’impopolarita l’avevano avallata, hanno osato difendere nel merito questa masochistica amputazione democratica. Nessuno si è spinto fino a sostenere che il Parlamento avrebbe funzionato meglio e sarebbe stato meglio rappresentanto, anche perché tutti sapevano e sanno che è vero il contrario. La maggior parte degli interventi ha battuto su due concetti: abbiamo un Parlamento elefantiaco e dobbiamo ridurlo alla media europea; col taglio risparmieremmo un sacco di soldi. Due fake news. Attualmente, l’Italia ha la stessa percentuale di parlamentari rispetto alla popolazione del Regno Unito, percentuale simile a quelle di Francia e Germania. Altri Paesi, come Austria e Danimarca, hanno molti più parlamentari di noi. Oggi siamo in media europea, col taglio avremmo il Parlamento meno rappresentativo d’Europa. Perché mai dovremmo esserne fieri? Quando al risparmio, Carlo Cottarelli l’ha stimato nello 0,007% della spesa pubblica: l’equivalente di un caffè all’anno per italiano.
Una riforma che non è una riforma, fondata su due balle. Anche per questo #IoVotoNo.

Andrea Cangini