Vaccino Johnson & Johnson, no seconda dose: bugiardino, effetti collaterali

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Il vaccino Johnson & Johnson, raccomandato in Italia per gli over 60 dopo le valutazioni dell’Ema su rari casi di trombosi

“E’ un vaccino a dose singola e resta tale. Il richiamo, come per gli altri vaccini, lo valuteremo dopo 9-12 mesi, a cadenza annuale. Nel prossimo inverno valuteremo per tutti i vaccini, in base alla circolazione del virus o se ci saranno varianti”, la necessità di una nuova somministrazione. Lo ha chiarito il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, rispondendo alle domande in audizione in Commissione Sanità del Senato.

“”Il vaccino J&J è basato su una sola dose perché gli studi presentati dall’azienda sono stati fatti su una popolazione che ha ricevuto una sola dose. E’ possibile che studi mirati a testare un eventuale vantaggio incrementale fornito dalla seconda dose possano dimostralo, ma al momento non sono oggi disponibili”, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) nel suo intervento in audizione.

Dalla fine di aprile, dopo le segnalazioni di rari casi di trombosi, il vaccino Johnson & Johnson in Italia è raccomandato “preferenzialmente” per “persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria”, si leggeva in una nota firmata da Magrini, da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

La decisione è arrivata dopo il “pronunciamento dell’Ema”, l’agenzia europea del farmaco, e dopo il “parere della Cts di Aifa, che ribadisce l’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia descritti a seguito della vaccinazione contro Covid-19 effettuata con il vaccino Janssen – Johnson & Johnson”.