VENEZIA: LE OPPOSIZIONI PORTANO IN CONSIGLIO I CONFLITTI DI INTERESSE DEL SINDACO BRUGNARO

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Il sindaco di Venezia Brugnaro chiama in causa la macchina del fango contro di lui e minaccia querele contro il quotidiano Domani

Reo di aver condotto delle inchieste sui suoi presunti conflitti di interesse. Che sono arrivati anche in consiglio comunale, dove le opposizioni hanno chiesto un consiglio straordinario perché il sindaco chiarisse. C’è la questione dei Pili, i terreni del sindaco oggetto di presunte speculazioni per aumentarne il prezzo, sollevata anche dai parlamentari veneziani del Movimento 5 Stelle, che risale a più di un anno fa e che ancora non è stata chiarita. Ma sul tavolo ci sono anche il blind trust, “che non è cieco – affermano le opposizioni – visto che il trust è amministrato, come riporta l’inchiesta di Domani, da persone di fiducia del sindaco; e poi la scuola Abate Zanetti di Murano, passata dal sindaco alla Fondazione Musei civici quando era in forte perdita; il finanziamento della campagna elettorale (un milione di euro) ad opera delle stesse società del trust; e il terreno agricolo comprato dalla Reyer e trasformato con successiva variante urbanistica a uso sportivo. Se non si tratta di conflitti di interesse veri e propri, sicuramente sono emerse diverse situazioni opache relative agli affari privati di un sindaco imprenditore che dovrebbe sempre agire prima di tutto per la città da lui amministrata. Il problema è che ci sono forti dubbi che a guidare le azioni e le scelte politiche di Brugnaro ci sia sempre questa stella polare. Dopo i vari scandali che hanno caratterizzato le vicende di Venezia, la cui più eclatante è quella del Mose, il Movimento 5 Stelle non vorrebbe assistere ad un ennesimo scempio e sperpero di denaro pubblico a spese di una delle città più belle del mondo.

Mauro Coltorti