“Con un preavviso di 12 giorni e in assenza di punti di attracco alternativi, le imprese e i lavoratori del comparto crocIeristico, ma anche le imprese e i lavoratori del turismo, hanno dovuto fare i conti con un cambiamento dirompente – ha precisato Moretto -. Ecco perché il decreto ha previsto dei ristori, equi e giusti, incrementati anche su spinta del nostro gruppo al Senato. Ma certamente non si può pensare al futuro basandosi sui sussidi. Ora c’è un traguardo a cui guardare: riportare le navi, in condizioni diverse, in città”.
“Venezia non può abbandonare la crocieristica – ha aggiunto -. Deve certamente tutelare l’ambiente e la città, gestire i flussi, puntare a un turismo di qualità, ma non può chiudersi. Perdere la crocieristica significherebbe rinunciare a un’economia che produce effetti in tutto il territorio metropolitano e veneto” ha proseguito.
Moretto ha quindi ricordato: “Anche grazie alle nostre pressioni, al Senato sono stati indicati dei tempi per la realizzazione degli approdi alternativi. In particolare, almeno due devono essere disponibili già per la stagione 2022. Ma servono più certezze e serve rapidità. Sempre da una nostra proposta è nato il nuovo comma che introduce un monitoraggio parlamentare sulla realizzazione delle opere affidate al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale in qualità di commissario, con lo scopo di offrire supporto ove si presentassero criticità e garantire una più rapida concretizzazione degli obiettivi“.