E’ sufficiente una comunicazione settimanale in cui si spieghi la situazione ospedaliera, i decessi, magari mostrando le caratteristiche dei pazienti ricoverati (età, vaccinazione, co-morbidità). Creare terrore ha sempre l’effetto opposto a quello sperato. In questo caso, causa sfiducia e dubbi, oltre a far vivere i cittadini sotto un cielo nero di angoscia”.
lo scrive su Facebook l’immunologa Antonella Viola, secondo la quale “c’è una grande differenza tra raccogliere i dati e analizzarli quotidianamente e sbatterli in prima pagina ogni giorno. C’è una grande differenza tra il tener conto di tutti i positivi (sintomatici e non) a fini epidemiologici e dare questi numeri crudi in pasto alle persone. In questo momento continuare ad allarmare i cittadini parlando di contagi, senza dire che quasi tutti sono asintomatici o paucisintomatici, è creare terrore”