Violenza sulle donne, Annibali: “A volte le denunce non bastano”

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«A volte le denunce non bastano, sono soggetti che non rispettano le regole».

Lo dice Lucia Annibali, parlamentare di Italia Viva, che nel 2013, venne sfregiata con l’acido da due uomini mandati dal suo ex fidanzato, Luca Varani, condannato, tre anni più tardi, in via definitiva, a 20 anni di carcere per tentato omicidio e stalking.

«Lo sgomento è sempre alto afferma-perché anche laddove si chiede aiuto c’è ancora qualcosa che non va e le donne restano in pericolo». «Bisogna rendersi conto anche della pericolosità del soggetto che si ha di fronte e adottare misure anche restrittive che però consentono di proteggere la donna», aggiunge Annibali.

In merito alla 26enne uccisa nel Catanese, per la cui morte ieri era in corso una caccia all’uomo all’ex fidanzato, dice: «Aveva un divieto di avvicinamento, oggi è un reato autonomo, ma non è ancora sufficiente».

«Con la riforma del processo penale, è previsto l’arresto in flagranza in questi casi. Non si può dire che non ci siano misure, ma occorre essere consapevoli della pericolosità di questi soggetti», spiega Annibali.

«Si potrebbe fare di più anche per autonomia donne come il reddito di libertà dato alle donne e ai loro figli che cercano di intraprendere il percorso per uscire da quella violenza. Gli strumenti ci sono, bisogna portare le donne a conoscenza», prosegue Annibali.

«È necessario chiedere aiuto, uscire dalla spirale della violenza – aggiunge Annibali – occorre parlare, confidarsi, chiedere aiuto, perché restare chiuse in quel microcosmo di violenza non è salvezza».

«Si corre il rischio di rimanere intrappolati, ma quella esperienza non è definitiva, non è un per sempre. Va superata, occorre incontrare persone capaci di aiutarti, di capire, persone che non abbiano giudizi, che siano adeguate», spiega Annibali, che conclude: «Se mi sento una sopravvissuta? Da un certo punto di vista sì. Ho alle spalle una cosa enorme, che avrebbe potuto avere un altro epilogo, anche sul piano della salute. Ne porto i segni, ma oggi sono una donna che vive la sua vita».