ZECCHINO D’ORO: QUANDO LE NOTE FANNO MERITO PER IMPARARE L’ITALIANO IN CORO

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Successo della trasferta dell’Antoniano di Bologna oltre Adriatico, prima a Durazzo e poi a Tirana con il patrocinio della nostra Ambasciata nel contesto degli eventi celebrativi della settimana della lingua Italiana nel Mondo

Oltre duecento bambini hanno intonato, con una bravura crescente, le canzoni che hanno contrassegnato sessant’anni del concorso canoro per l’infanzia più celebre al mondo, specchio generazionale della società Italiana e fucina di talenti juniores. Motivi che fanno parte non solo dei ricordi dei ragazzi delle varie epoche e direttamente protagonisti della kermesse oggi diretta da Sabrina Simoni, ma che vengono non di rado pronunciate dalle persone di tutte le età, sia in Italia che all’estero. Quindi anche in Albania, che nel palinsesto della Rai ha avuto per decenni la propria finestra sul resto dell’Occidente.

Quella Rai che, auspice l’Ambasciatore Fabrizio Bucci, è stata la grande mattatrice e beniamina della settimana appena conclusa tra accordi sui diritti televisivi, partite del cuore e palcoscenici canori allestiti per l’occasione nel palazzo della cultura di Durazzo e nell’auditorium del liceo Jordan Misja della capitale albanese.
Chi non ricorda Funicolì funicolà, le tagliatelle di nonna Pina, i quarantaquattro gatti in fila per tre?

A rappresentare la nostra Sede diplomatica, l’Ambasciatore Bucci e il dirigente Sergio Alias con delega al settore Scuola.

Le giovanissime voci sono state selezionate tra gli alunni della scuola Italiana di Tirana, dell’istituto Bajram Curri, e delle sezioni bilingue delle scuole Peter Budj e Kuqe.

Lo Zecchino d’oro è protagonista in Albania dal 2021; il concorso canoro nacque da una idea di Cino Tortorella, agli inizi degli anni sessanta, in una Rai simbolo del boom economico e oggi emblema del ponte Adriatico culturale ed economico.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI