A leggere, oggi, i titoli dei giornali se ne ricava l’impressione che Mara Carfagna possa convergere con Matteo Renzi

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Leggendo gli articoli si capisce, invece, che ha detto esattamente il contrario. “Il mio campo politico è e resterà il centrodestra. Tre il mio percorso e quello di Renzi non ci possono essere sovrapposizioni: lui è nell’altra metà campo e sostiene un governo di sinistra”. Possibile equivocare? Non direi. Così come non era equivocabile la risposta data ieri a chi gli chiedeva se ritenesse “suggestiva” la nascita di un partito denominato Forza Italia Viva: “Se Matteo Renzi dichiarasse di non voler sostenere più questo governo di sinistra ma di avere altre ambizioni Forza Italia Viva potrebbe essere una suggestione”. Beh, concordo: se Renzi mettesse in crisi il governo, se abbandonasse il centrosinistra, se entrasse in Forza Italia… Ovvio che si trattava di una provocazione. Sorprende, perciò, che, nell’eloquente silenzio di @Silvio Berlusconi, qualcuno in Forza Italia abbia voluto impiccare Mara Carfagna al sostantivo “suggestione” opportunamente decontestualizzato. È la stessa tecnica che si usava nel Pci per delegittimare le posizioni politiche critiche, per esempio ai tempi dell’invasione sovietica dell’Ungheria. Con la differenza che FI non è il Pci e che al metodo comunista dovremmo preferire il metodo liberale. Dinamica assurda ed autolesionistica, a meno che qualcuno non abbia interesse ad incoraggiare l’esodo di chi rivendica l’identità politica e la fierezza di un partito ridotto al 6%.