Antonio Patuelli

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Ho avuto la grande fortuna di incon­trarlo più di venti anni fa ad un convegno a Roma. L’avevo ascoltato con attenzione men­tre parlava di economia e di banche. Come molti dei presenti ero rimasto in­cantato dalla sua lucidità e dalla bravura non comune nel trattare argomenti com­plicati con estrema chiarezza. Mi misi in coda per salutarlo e quando venne il mio turno mi trovai davanti un personaggio la cui autorevolezza non gli impediva di ascoltare. In breve gli spiegai chi ero con l’intesa di risentirci in tempi brevi.
Occorre sapere che Antonio Patuelli ha conoscenze in ogni provincia d’Italia. An­che a Cuneo ha numerosi amici. Uno di questi, insieme al celebre avvocato Gian Maria Dalmasso, era il senatore Giuseppe Fassino. Fu proprio Fassino, in una prov­videnziale telefonata, a parlargli di me e delle mie interviste televisive. Dico spesso che benedico il giorno in cui ho incontrato Antonio. Sono sicuro che è stata mia madre dal Cielo. Un anno dopo entrai nel Consiglio di Acri e successivamente in Consiglio e Co­mitato Esecutivo di Abi. Sia l’Acri che l’A­bi sono università a costo zero. Qui puoi ascoltare gli interventi dei banchieri e dei presidenti delle Fondazioni: lezioni con continui aggiornamenti culturali ed eco­nomici. Quando entrai in Abi era presidente Maurizio Sella. Maurizio è la saggezza in persona. Lo ricordo spesso a suo fi­glio Pietro, un banchiere-ingegnere già proiet­tato nel futuro iper tecnologico. Con una invidiabile maestria guidava le varie sedute dove oltre a Patuelli c’erano personaggi del calibro di Giovanni Bazo­li, Alessandro Profumo, Corrado Passera, Gian Maria Gros-Pietro, Corrado Sforza Fogliani, Camillo Venesio, Flavio Valeri,
Luigi Abete e tanti altri la cui prepara­zione tecnica non ha limiti. Credo che solo in Conclave siedano personaggi così illuminati. Ricordo ancora quando Aure­liano Benedetti, presidente della Cassa di Firenze, con mio grande stupore, iniziò un intervento in latino. Molte volte quando sento parlare Ca­millo Venesio mi rendo conto dei miei limiti e mi prende una tristezza infinita. Ma nell’arte della comunicazione corampopulo Patuelli non ha uguali. Il pubbli­co viene rapito dalle sue annotazioni storiche, politiche, economiche, giuridiche. In questi casi la mia tristezza raggiunge il massimo storico. Grazie a Patuelli, da alcuni anni pre­sidente Abi, e a Venesio, amministrato­re delegato e direttore generale di Ban­ca del Piemonte, sono stato nominato nell’ordine vicepresidente di Abi, di Acri, di ESBG (Gruppo Europeo delle Casse di risparmio) e Consigliere di WSBI (Istituto Mondiale delle Casse di risparmio). Patuelli ovviamente è circondato di uno staff di prim’ordine. Da Giovanni Sabatini a Gianfranco Torriero, a Chiara Mancini, Ilde Ferraro, Fabrizio Carta, ma dovrei citarne molti altri ancora. Un incontro ti cambia la vita. Io posso affermarlo con certezza.