Arbitro di campo e arbitro di Var avranno presto ‘carriere’ separate

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È un anno nuovo, un anno zero, abbiamo cambiato un po’ il modo di lavorare, senza stravolgere quello che faceva Rizzoli ma continuando sulla sua linea

Quando però cambia ‘allenatore’ cambiano un po’ di strutture. Sto cercando di portare la mentalità di un club, di lavorare come una squadra professionistica: per questo motivo abbiamo inserito due tattici, che si occupano della lettura delle gare per gli arbitri della serie A”.

Il designatore degli arbitri di Serie A e B, Gianluca Rocchi, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1, spiega così l’evoluzione della classe di fischietti sotto la sua ‘direzione’, chiedendo fiducia e pazienza per un roster giovane ma di qualità.

Stiamo ricercando di ricreare una nuova categoria arbitrale – spiega l’ex internazionale fiorentino, classe 1973 – non perché quella vecchia non vada bene, ma perché c’è bisogno di un ricambio al vertice. Serve assolutamente trovare nuovi talenti: ci sono ragazzi veramente validi ma che hanno bisogno di esperienza. Ciò ci porta ad avere anche degli errori però dobbiamo avere il coraggio di investire su di loro”.

Sottolineato come l’Aia veda concettualmente di buon occhio un arbitro in tv a fine gara per spiegare le sue decisioni (“Il presidente Trentalange è molto aperto, ma per fare questo bisogna essere molto preparati”), Rocchi affronta anche l’argomento Var, che ha di fatto cancellato il problema del fuorigioco ma non sopito polemiche e veleni. “È uno strumento favoloso se l’arbitro in campo dirige bene ed è lineare e convincente